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Caporalato, CGIL: “Prassi consolidata in Calabria e Basilicata”

In merito all’operazione “Demetra” condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Castrovillari contro il caporalato, che stamattina ha portato all’arresto di 60 persone e al sequestro di 12 aziende agricole lucane e 2 calabresi, intervengono i segretari regionali della CGIL di Calabria e Basilicata, Angelo Sposato e Angelo Summa.

“Gli arresti di questa mattina – scrivono in una nota congiunta – sono l’ennesima riprova della presenza dilagante della illegalità nelle nostre regioni. Atti perpetrati da vere e proprie organizzazioni criminali rischiano di connotare l’economia della Basilicata e della Calabria mettendo a repentaglio la tenuta sociale delle regioni, a partire proprio dallo sfruttamento della manodopera straniera in agricoltura. È necessario che le istituzioni intervengano celermente per garantire il rispetto della legalità. Solo un’azione capillare e precoce sul territorio da parte delle istituzioni può davvero mettere un freno al fenomeno del caporalato”.

“L’operazione della Procura di Castrovillari – proseguono Sposato e Summa – rivela una prassi consolidata di sfruttamento, condizione di schiavitù, negazione dei diritti umani. Lavoratori a cui viene tolta ogni dignità a vantaggio del profitto delle aziende. Bisogna colpire caporali e imprese che utilizzano il lavoro irregolare, riducendo in schiavitù lavoratrici e lavoratori”.

r.f.c.

FaC

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