In occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, isitituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e celebrata l’11 febbraio, l’Università della Calabria in collaborazione con l’assessorato all’Istruzione, Università, Ricerca scientifica e Innovazione della Regione Calabria ha organizzato un incontro in diretta su Zoom con la fisica e scrittrice Gabriella Greison.
“Cercate le persone che vi fanno fiorire” – ha esordito la Greison rivolgendosi alle migliaia di studenti calabresi collegati per seguire l’evento. “Noi donne e ragazze inizialmente non abbiamo gli strumenti per riconoscere il maschilismo che ci circonda – continua – io per esempio ho imparato a riconoscerlo molto dopo ma adesso sono attentissima. Non sono solo gli uomini a “sconsigliare” gli studi scientifici alle donne, quante volte mi è capitato di sentirmi dire “sei troppo carina per iscriverti a Fisica!” Queste voci sono anche voci di madri, zie, maestre…”
Partendo dal racconto delle sue esperienze, dagli incontri di vita con figure (spesso uomini) che hanno cercato di tarparle le ali, la scrittrice ha poi approfondito soprattutto le sei figure chiave a cui ha dedicato uno dei suoi libri: Marie Curie, Lisa Meitner, Emmy Noether, Rosalind Franklin, Hedy Lamarr e Mileva Maric. La passione che l’ha portata a scrivere e parlare di sei celebri figure femminili del mondo scientifico non riguarda solo la loro carriera, ma anche, anzi soprattutto, il lato umano.
“Mi sono immedesimata nei loro panni, in ciascuna di loro. Dopo essermi laureata in Fisica, sono andata all’Ecole Polytechnique, a Parigi. Una volta, un ricercatore ha scritto per chiedere se era vero come dicevo che frequentavo lì e il professore Francois Amiranoff ha dovuto rispondere che non solo c’ero, ero anche la migliore”. Parla delle proprie esperienze, legandole a quelle delle donne storiche che le hanno spianato la strada. Racconta di come Rosalind Franklin venne ingiustamente privata del Nobel che andò a tre uomini, che arrivarono alla struttura del DNA con i dati da lei trovati, o di come il nome di Lise Meitner venne sempre lasciato all’ombra da un suo collega, Otto Hahn.
“Quando racconto qualcosa di Fisica, capita che arrivi l’uomo di turno per dire “questo non si fa così!”. C’è un’idea che l’uomo sia più autorevole quando si tratti di Fisica. Io ho scritto un libro sulla Fisica Quantistica, e quando mi hanno invitata alla Rai per un programma inerente, hanno lasciato trattare l’argomento a un uomo”. Il messaggio che rivolge a chi guarda e ascolta è chiaro: si devono incoraggiare le ragazze verso le materie STEM, le materie “del futuro”. Materie che hanno permesso a lei di avere una mentalità aperta e di “viaggiare con la testa”.
L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Delegata alle Pari Opportunità, la Delegata all’Orientamento in ingresso, l’Ufficio Orientamento in ingresso, l’Ufficio pari Opportunità, il CUG – Comitato Unico di Garanzia e il Centro di Women’s Studies “Milly Villa”. Ha aperto l’incontro la prorettrice Unical Patrizia Piro, l’intervento della Greison è stato introdotto da Angela Costabile, delegata del Rettore per l’Orientamento in ingresso, mentre le conclusioni sono state curate dall’assessora regionale e docente Sandra Savaglio. Hanno aderito, grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, le scuole del territorio calabrese.
Giorgia Francescano