C’è anche l’ex CUD nell’elenco delle “alienazioni e valorizzazioni immobiliari” approvate dal Consiglio Comunale di Rende nell’ultima seduta, con il voto favorevole di una parte della minoranza. L’edificio, da sempre in uso all’Università della Calabria, insiste su terreni di proprietà del Comune. Collocato nel quartiere di Commenda e utilizzato inizialmente per un progetto di “Università a Distanza”, l’ex-CUD ha ospitato per alcuni anni i laboratori del Cnr, mentre oggi è sede del RiMuseum, sezione museale dell’Unical sul ciclo dei rifiuti, e del Miai, collezione di archeologia informatica allestita dall’Associazione culturale Verde Binario in collaborazione con l’ateneo. I locali, occupati solo in parte, e con grandi magazzini a disposizione, diventeranno sede principale del “Polo Museale Universitario”, inserito fra le linee strategiche dell’Unical nel piano triennale 2017-2019.
Per portare a compimento il progetto, l’Unical deve però rilevare la proprietà del terreno, scrivendo la parola fine su un contenzioso che si trascina da dieci anni. “Siamo particolarmente soddisfatti – afferma in una nota Pierpaolo Iantorno, assessore comunale con delega a bilancio e patrimonio – di aver definito la questione relativa alla cessione dell’area ex CUD. A distanza di ormai trent’anni dalla determinazione originaria – con tutta una serie di delibere e contro delibere sino alla revoca totale del 2009 – e dieci dall’instaurazione del contenzioso, dopo numerosi rinvii e vari tentennamenti da parte delle passate amministrazioni, abbiamo raggiunto un accordo con la governance dell’Ateneo”. L’accordo – si legge ancora nella nota – prevede la definizione bonaria del contenzioso. Un ottimo finale per l’Unical, che potrà così realizzare il suo progetto, dando vita ad un presidio culturale meglio organizzato e punto di collegamento strategico fra università e città. La cessione dell’immobile si compirà entro il 31 dicembre.
Il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari del Comune di Rende comprende, lo ricordiamo, 31 partite tra terreni e fabbricati, classificati adesso come patrimonio disponibile che potrà essere quindi venduto, dato in locazione mediante concessione e/o gestione oppure essere donato. L’amministrazione – come tanti altri comuni italiani con i bilanci in rosso – conta così di recuperare quasi otto milioni di euro.
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