“Includerò Cosenza nel progetto pilota finanziato dall’Unione Europea per il recupero dei centri storici”. Dario Franceschini lo aveva promesso il 27 novembre scorso, in occasione della sua visita in città, quando ebbe modo di ammirare il centro storico, bello quanto degradato, e di ascoltare le istanze del “Comitato Piazza Piccola” che da anni chiede attenzione verso il quartiere e i suoi abitanti. Il ministro dei Beni Culturali ha mantenuto (in parte) la parola e nel piano di investimento di 600 milioni di euro appena varato dal governo, ha destinato anche a Cosenza e Rende i fondi per gli adeguamenti antisismici dei musei e per interventi su chiese e siti di interesse architettonico. Nei 500 lavori finanziati in tutta Italia rientrano: a Cosenza il Duomo, la chiesa di San Francesco di Paola, S. Francesco D’Assisi, la soprintendenza di piazza Valdesi, la Biblioteca Nazionale, la Prefettura e la Galleria Nazionale, per un totale di 8 milioni e 320 mila euro; a Rende la chiesa di S. Maria delle Grazie con annesso convento e San Francesco di Paola con annesso convento, per un totale di 750 mila euro.
Ma la notizia a Cosenza non è stata accolta con entusiasmo, né da parte del comitato civico del quartiere, né dal sindaco Mario Occhiuto, perché il ministro ha deluso le aspettative. “Quando un paio di mesi fa strappammo la promessa di inserimento della città di Cosenza nei piani di recupero dei centri storici – scrive il Comitato Piazza Piccola – chiedemmo interventi urgenti per salvaguardare l’incolumità delle persone e dei palazzi a rischio, un piano di recupero totale e investimenti sui servizi. Oggi leggiamo che diversi milioni verranno investiti su dei monumenti di importanza artistica, architettonica e culturale. Monumenti che, se pur importanti, non corrono il rischio crollo e si presentano in maniera quanto meno accettabile. Ancora una volta i veri problemi di Cosenza vecchia rimarranno fuori da questi fondi”.
Il problema principale infatti nel centro storico è rappresentato dal pericolo di crollo di tanti palazzi di proprietà privata. Palazzi che l’amministrazione comunale ha messo in mora e che si appresta, a questo punto con le proprie forze, ad acquisire. “Il ministro Dario Franceschini – ricorda Occhiuto – aveva pubblicamente dichiarato che avrebbe finanziato interventi per il Centro storico di Cosenza. Io personalmente gli avevo spiegato che il problema, qui, riguardava soprattutto la proprietà privata, purtroppo a rischio crollo, così come documentato dalle tantissime ordinanze che ho emesso in questi anni. Nel frattempo lo stesso Ministro ha incontrato Comitati e reso dichiarazioni in merito, che però si sono rivelate classiche sceneggiate da propaganda come quella ben nota di Mario Oliverio con la famosa passeggiata pubblica tra i vicoli della nostra città antica”.
Di mezzo, non lo scordiamo, c’è una campagna elettorale, che vede il sindaco schierato con Forza Italia e contrapposto all’asse Oliverio-Franceschini del Partito Democratico. Occhiuto boccia il “contentino” di oltre 8 milioni di euro attribuito a Cosenza “senza alcun coinvolgimento del Comune riguardo a priorità e a interventi considerati più urgenti e a rischio crollo”. “I problemi a Cosenza ce li risolveremo con la nostra capacità di fare, e sempre da soli” conclude il sindaco, annunciando circa 15 milioni di euro per “l’acquisto e il recupero di immobili privati a rischio crollo da destinare a residenza per studenti e giovani coppie”.
Smarcandosi dagli annunci elettorali il Comitato rilancia però la palla sia al Comune che alla Regione e pone una serie di domande: “Con quale criterio saranno scelti i palazzi da acquisire? Ci sarà una priorità a partire dai più a rischio o si guarderà a chi è più facilmente disposto a vendere per sbarazzarsi del bene? Verrà controllato il reddito di chi vende per evitare speculazioni? Cosa garantirà che gli studenti accettino gli alloggi, visto che un esperimento simile si è già provato e non ha funzionato?”
r.f.c.