Il 2 aprile è la giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo. Istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU, è una ricorrenza importante che richiama l’attenzione di tutti su diritti e bisogni delle persone affette da spettro autistico. Vale la pena soffermarsi a capirne di più, dando anche uno sguardo alla particolare situazione calabrese.
I Disturbi dello spettro autistico sono un insieme di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da una compromissione qualitativa delle interazioni sociali e dai modelli stereotipati del comportamento. I sintomi e le severità possono manifestarsi in modo differente da persona a persona, di conseguenza i bisogni specifici e le necessità di sostegno sono variabili e mutabili nel tempo.
Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, un bambino su 77 -nella fascia di età compresa fra i 7 e i 9 anni- presenta un disturbo dello spettro autistico, 4 volte in più rispetto alle bambine.
Questi dati sottolineano la necessità di politiche sanitarie, educative e sociali atte a incrementare i servizi e l’organizzazione delle risorse a supporto delle famiglie.
Sul territorio calabrese opera l’associazione Prometeo, che dal 2001 -grazie alla collaborazione di genitori e equipe di professionisti- fornisce supporto a famiglie e persone affette da autismo. L’associazione, con Centri attivi su Reggio Calabria, Gallico, Siderno e Cosenza, opera nei settori di formazione per il personale e di trattamento, attraverso il metodo ABA.
Nei Centri, vengono organizzate attività laboratoriali per stimolare l’indipendenza e la manualità sia per adulti e sia per bambini. Vengono organizzate anche attività all’aperto in strutture autorizzate come piscine e palestre. Ogni struttura effettua consulenze private o per Enti pubblici -come le scuole- per garantire il giusto inserimento all’interno dell’ambiente scolastico.
Nonostante l’impegno di ogni amministrazione comunale sia notevole, sono ancora le famiglie a farsi carico dei problemi strutturali. Molti dei centri infatti, nascono nei capoluoghi di provincia, costringendo le famiglie a spostamenti chilometrici. Per contrastare il fenomeno dell’emigrazione sanitaria, molti Comuni hanno fondato altre piccole realtà come quella presente all’interno del Centro Anmi a Rossano e il Centro “I bambini delle Fate” ad Amendolara. Piccole realtà che forniscono alle famiglie il supporto necessario per poter uscire da una condizione sostanziale di isolamento e disagio.
Anche la Regione Calabria si è impegnata nel piano sociale regionale, approvando le linee guida per la realizzazione dei “Centri polivalenti per giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico e altre disabilità con bisogni complessi”, attraverso i finanziamenti ai singoli enti territoriali.
L’universo dell’autismo è estremamente complesso ma proprio per questo, senza politiche sociali adeguate, rischia di diventare invisibile all’interno della società.
Domenica Zito