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Il multiverso dei CineComics, incontro con Luca e Dado Maresca

Ospiti del primo incontro della prima rassegna culturale targata Cosenza Comics and Games al Museo del Presente, sono stati Luca Maresca, importante fumettista italiano per Marvel Comics e Bonelli Editore, e il fratello, Dado, content creator appassionato ed esperto di CineComics. Una piacevole occasione per parlare del rapporto che c’è oggi tra il fumetto e il cinema, soprattutto negli universi Marvel e DC, che ha visto anche la condivisione di qualche aneddoto sulle loro carriere, una dimostrazione di disegno dal vero e l’opportunità per i giovani presenti di mostrare i propri artbook all’autore.

“Durante il mio viaggio in California, ho capito che noi in Italia abbiamo una percezione totalmente diversa delle serie di Marvel, probabilmente per via del nostro agio culturale, mentre gli americani la vivono in maniera completamente differente – afferma il fumettista Luca Maresca  –. Per loro qualsiasi cosa esce è un evento e deve essere spettacolarizzato al mille per mille e in modo che, se anche un prodotto dovesse essere di medio-bassa qualità,  c’è tutto il contorno che rende gli americani entusiasti. Infatti, mi sa che noi tendiamo ad essere un po’ troppo polemici”. Per esempio, la serie tv “Echo” – tratta dal fumetto “Phoenix Song: Echo” disegnato proprio da Luca Maresca e scritto da Rebecca Roanhorse – in Italia non ha avuto molto successo, mentre in America è stata molto apprezzata e ha coinvolto molto la comunità delle persone sorde.

Il fenomeno dei Cinecomics e delle serie televisive tratte dai fumetti dei supereroi ha portato un incremento delle persone interessate a questi argomenti, eppure ora stiamo vivendo un momento in cui c’è tanta delusione rispetto a questi prodotti cinematografici. “Penso che ci sia stato proprio un calo della qualità, anche della percezione da parte del pubblico di questi prodotti – afferma Dado Maresca – perché c’è stata un’inflazione di tutti questi prodotti che, dopo gli Avengers della Marvel, si sono anche un po’ standardizzati”. Ciò che sta accadendo, infatti, è l’elevata produzione di prodotti di poca sostanza, che perdono l’occasione di far emergere bene il carattere del personaggio e della storia di cui è protagonista.

La corsa per aggiudicarsi il titolo di casa di produzione migliore è in atto ormai da anni. La percezione è che la DC tenti di raggiungere i risultati della Marvel, eppure – portando sul grande e piccolo schermo Batman e Superman – la DC aveva iniziato a lanciare le proprie idee molto prima della Marvel, che però ha sviluppato un team molto più coeso ed efficiente.

In Italia forse siamo più cattivi nei confronti di questi prodotti perché secondo me c’è un problema, le persone si fanno sempre meno una propria opinione e citano sempre di più quello che dicono gli influencer  – afferma Dado Maresca –, e non c’è più una via di mezzo, soprattutto oggi, un film o deve essere un capolavoro o deve essere spazzatura, e non riesci più a goderti anche il film singolo”, sempre a causa della Marvel, che ci ha abituato a vedere film epocali come “Avengers: Endgame” dove ci sono tantissimi personaggi e automaticamente, subito dopo, un film incentrato su un solo personaggio viene svalutato. Questo fenomeno di critica avviene anche con altri brand come Star Wars – che adesso è proprietà di Disney –, che ha visto alcuni prodotti andare male ancor prima di uscire. Questo perché l’opinione pubblica è stata negativa fin dai primi annunci, senza aver ancora visto il risultato finale. Così com’è successo per film come “The Marvels”, criticatissimo per l’impronta forzatamente femminista che ha avuto, portando sul grande schermo una storia che è stata etichettata come un flop ancor prima di avere l’opportunità di essere apprezzata o meno dal grande pubblico.

Prendere la strada per il multiverso, sicuramente ha moltiplicato in maniera esponenziale la possibilità di realizzare e collegare tra loro film e serie tv, ma contestualmente ha reso anche molto più complessa la visione di questi prodotti, che solo in parte traggono la loro trama dai fumetti. Il risultato è che lo spettatore appassionato riesce a seguire l’arco narrativo, ma spesso rimane deluso per le differenze con il fumetto. Mentre, chi inizia ad approcciarsi solo ora ai CineComics si trova spaesato e difficilmente riesce a godersi il film al cinema se non ha già composto tutti i tasselli dei puzzles precedenti. Vedremo come come si evolverà la situazione e se questo alone di delusione si dissolverà con i prossimi film in uscita al cinema.

Deborah Naccarato

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