La mostra fotografica a sostegno di Julian Assange arriva nel Campus dell’Università della Calabria grazie al Filorosso, in collaborazione con Free Assange Italia, dopo aver fatto tappa a Napoli. L’autrice, Antonietta Chiodo, è da sempre un’attivista che lotta per i diritti umani e ha scelto di mettere a disposizione il suo impegno per raccontare le voci degli ultimi.
“Con queste 30 fotografie ho voluto tirare fuori il bello delle persone” afferma Antonietta durante la presentazione della mostra che si è tenuta al DAM il 28 novembre scorso e che ha attirato curiosi ma soprattutto studenti. Le immagini in bianco e nero, infatti, mostrano la spontaneità dei soggetti ritratti, i quali hanno scelto di esporsi in prima persona “per difendere il diritto di tutti ad accedere alla verità”. Nel 2007, Julian Assange promuove in rete WikiLeaks, un sito crittografato dove è possibile accedere a documenti di carattere governativo e aziendale, rilevandone la non completa eticità. Per questo motivo, è accusato di spionaggio e ora si trova detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra, in attesa dell’estradizione negli Stati Uniti, dove rischia una condanna a 175 anni per aver reso pubbliche verità sul Pentagono relative a crimini di guerra in Afghanistan e Iraq. Nel 2010 si è aggiudicato l’appellativo di “nemico pubblico” degli USA, ma in realtà ha messo in atto ciò che qualsiasi reporter dovrebbe fare: rivelare la verità. Nonostante ciò, i responsabili non sono mai stati arrestati e le vittime non hanno mai ricevuto giustizia.
Protagonisti di “Hurry Up” sono i volti degli attivisti che hanno preso parte al sit-in all’ufficio consolare di Genova, al Critical Wine di Bussoleno in Val di Susa e a Roma, battendosi per la libertà di stampa, di espressione e di movimento. In aggiunta all’esposizione originale, si aggiungono – per la prima volta – i ritratti di Stella Assange e Moni Ovadi realizzati a Napoli in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria al giornalista australiano. “Tutto gira intorno alla politica, che ha potere decisionale – dichiara l’autrice – e la città di Napoli ha avuto il coraggio di metterci la faccia, nonostante la sua sia una figura controversa”.
Antonietta Chiodo è anche una reporter per la Palestina. Il suo pensiero sulla situazione in atto a Gaza è stato raccolto dai volontari del Servizio Civile Universale in un’intervista per Radio No Borders (è possibile ascoltarla nell’audio alla fine dell’articolo, ndr).
Deborah Naccarato