“Grazie a un volontariato europeo di dieci mesi in Danimarca presso una organizzazione che si occupa di scrivere, organizzare e implementare progetti Erasmus, ho avuto l’opportunità di sviluppare la mia idea di progetto”. È iniziata così l’esperienza di Ismaele Masiello, un ragazzo originario di Cosenza e tra i promotori del progetto N.E.R.D.S. (Non-formal Education for Renewing Didactics in Science). La settimana scorsa presso l’University Club dell’Unical sono stati presentati i risultati del progetto, durato di tre anni.
N.E.R.D.S è un progetto transnazionale finanziato dall’Unione Europea che ha visto coinvolti oltre al Dipartimento di Fisica e all’associazione culturale Zagreus, un partenariato di cinque Paesi (Italia, Danimarca, Turchia, Regno Unito e Romania). L’obiettivo è quello di migliorare l’apprendimento delle materie scientifiche (matematica, fisica, chimica, geologia, biologia, informatica) nelle scuole attraverso il metodo dell’educazione non-formale. L’idea deriva dal fatto che in generale tutti abbiamo un problema con la scienza, chi più chi meno.
“Ricordo che i miei compagni – ci racconta Ismaele – avevano sempre una sorta di odio per le materie scientifiche. Io che ero più portato, notai che quando davo ripetizioni ai miei compagni, in un ambiente meno formale, e ci rapportavamo agli argomenti che in classe non capivano, gli veniva molto più semplice organizzare i concetti e capire i problemi che all’inizio erano per loro complicati. Mi sono chiesto allora perché in questo ambiente ci riuscissero mentre a scuola no”. Quando il nostro modo di comunicare è molto più vicino al modo di pensare della persona con cui ci confrontiamo, secondo Ismaele, l’apprendimento risulta più efficace. Mentre risulta più difficile imporre un concetto a uno studente se il metodo che viene utilizzato non gli appartiene.
Per questo uno dei problemi che il progetto intende migliorare è proprio quello del metodo educativo nelle scuole, dove gli insegnanti molto spesso non hanno tempo o risorse per poter cambiare un sistema che è molto radicato nei suoi metodi. A tal proposito è stato prodotto un libro con 26 metodi per l’insegnamento delle materie scientifiche che gli insegnanti possono scaricare gratuitamente dal sito internet, così da avere già dei metodi pronti da applicare direttamente a scuola. Tutti i metodi si basano sulla semplicità dell’implementazione e dell’esecuzione, sulla riduzione dei tempi di apprendimento, sulla semplicità organizzativa e sulla sostenibilità economica, visto anche i limiti di budget delle scuole. Altro punto fondamentale è quello della consapevolezza. “La scienza è un po’ come l’aria – continua Ismaele – la usiamo quotidianamente, è fondamentale per la sopravvivenza, è intorno a noi, ma non la vediamo, non la percepiamo”. Proprio per questo attraverso il progetto N.E.R.D.S. sono stati prodotti dei video che invitano gli utenti a riflettere su alcuni aspetti della scienza nella vita di tutti i giorni.
Un progetto dunque doppiamente interessante, per i suoi esiti e per la sua genesi. NERDS dimostra infatti che il volontariato europeo, oltre a confermarsi un’opportunità di crescita e formazione personale per i volontari, per gli Enti e per i territori, può generare effetti inattesi in termini di progettualità, con ricadute positive su diverse comunità.
Santo Astorino