Unical UNIVERSITÀ Zoom

Non solo auguri per l’Unical. Le note dolenti dei rappresentanti degli studenti e del PTA

Non solo auguri per il compleanno dell’Università della Calabria. Nel giorno in cui si festeggiano i 50 anni dall’avvio del primo anno accademico, mentre in Aula Magna si svolge il cerimoniale come da copione (tranne la lectio del premio Nobel Parisi, allestita in collegamento per quanto attesa da molti in presenza), in rete circolano le note dolenti degli “esclusi”, che lamentano l’assenza in scaletta dei rappresentati degli studenti e del personate tecnico amministrativo. 

“Ci pesa dover evidenziare come questo atteggiamento di indifferenza e poca considerazione verso i rappresentanti degli studenti – scrive in una nota la componente Athena-ReF – non si limiti ad un caso isolato, bensì costituisca uno dei capisaldi del modus operandi di questa Governance”. In particolare i rappresentanti auspicavano che, come di consueto durante le inaugurazioni degli anni accademici precedenti, anche il Presidente del Consiglio degli Studenti potesse prendere la parola. Ma il cerimoniale quest’anno è stato differente, prevedendo, oltre all’intervento del rettore, solo quello di una studentessa internazionale e della più giovane fra i dipendenti dell’ateneo.

Un modus operandi che, se dovesse continuare, secondo Athena-ReF finirebbe per nuocere proprio gli studenti. “Qualsiasi siano le scelte intraprese e le azioni messe in campo, volte a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati – continuano infatti – non possono prescindere da un forte dialogo tra la Governance e la Rappresentanza studentesca. Ove mancasse tale dialogo, il rischio sarebbe quello di intraprendere strade poco efficaci nel miglioramento della qualità della vita degli studenti. Nonostante i diversi tentativi di tenere un dialogo produttivo con la Governance, le azioni da essa intraprese ci creano non poche remore nella prosecuzione di questo percorso”.

Altrettanto delusi appaiono anche i dipendenti riuniti sotto la sigla del sindacato SNALS, che hanno disertato la cerimonia per la decisione del Rettorato di lasciare alla “più giovane assunta” il ruolo di rappresentare il personale, “sicuramente un’ottima collega – scrivono in una nota – ma di certo l’ultima in grado di conoscere i tanti problemi dell’Ateneo e del PTAB. Ci saremmo aspettati l’intervento di uno dei due rappresentanti al Senato, del collega RSU che ha ottenuto un vero e proprio plebiscito, o anche di un collega prossimo alla pensione, ma questa Governance ha preferito assicurarsi una testimonianza tranquilla ed evitare ancora una volta di affrontare problemi”. 

“Leggiamo in questi giorni comunicati trionfalistici di sigle sindacali che gioiscono per il ruolo primario ottenuto dal PTAB nell’Ateneo. Vorremmo, in occasione dell’apertura del 50° anno accademico, partecipare ai festeggiamenti con lo stesso entusiasmo, ma sinceramente NON comprendiamo e condividiamo tanta euforia. Il rapporto PTAB – Docenti continua a diminuire, il ruolo del PTAB è sempre più visto come un mero supporto, ci vengono preclusi ruoli decisionali. Le nostre competenze sono costantemente mortificate da una Governance che ha disatteso la maggior parte delle promesse elettorali e preferisce acquisire professionalità all’esterno dell’Ateneo piuttosto che valorizzare gli interni”.

r.f.c.

 
 

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