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Pedalata da Cosenza a Rende, la città unica passa dalla mobilità sostenibile

Dal municipio di Cosenza al municipio di Rende in meno di mezz’ora, senza costi, senza inquinamento, senza stress. La pedalata promossa ieri pomeriggio da Fridays For Future e FIAB Cosenza, che ha visto una bella partecipazione, dimostra che muoversi diversamente nell’area urbana è possibile. “Chiunque può pedalare senza troppa fatica fino a 5 km e usare l’auto solo per percorsi più lunghi” fa notare Noemi Carbone (FIAB) a fine percorso. Il tragitto fra i due Palazzi di città è lungo poco più di sei chilometri e tutto pianeggiante, ma non si percorre in sicurezza poichè manca una pista ciclabile che unisca i due comuni: spostarsi in “critical mass” è un conto, andare da soli, anche quando si è esperti, può diventare pericoloso. “In città bisognerebbe ridurre i limiti di velocità – continua Noemi – su Viale della Repubblica due mesi fa è stato travolto e ucciso un pedone”. Si chiamava Natale, aveva 41 anni. “Noi chiediamo una città più accessibile per tutti, pedoni, anziani, bambini, disabili, non solo per i ciclisti”.

“Sulla mobilità cambiamo strada” era lo slogan del “bike strike”, sciopero su due ruote che guarda alla mobilità sostenibile come unico futuro possibile, sul modello di tutte le città europee. Nell’area urbana di Cosenza e Rende, dove riemergono periodicamente slogan e passerelle sulla città unica, siamo ancora all’anno zero (all’anno uno, volendo essere generosi con la ciclopolitana di Occhiuto). Il mezzo di trasporto più diffuso continua ad essere l’automobile, anche per pochi chilometri, complice l’assenza di un trasporto pubblico efficiente. “Il trasporto pubblico dovrebbe essere gratuito per diventare veramente un’alternativa all’automobile” aggiunge Matteo De Bonis (FFF Cosenza), ricordando il lancio della campagna “Calabria gioia mia” a livello regionale sulla mobilità e le questioni ambientali calabresi. 

All’iniziativa ha partecipato anche un rappresentante del Comitato No Metro. “Anzichè perdere dieci anni dietro a un progetto inutile – ha ricordato Mario – gli amministratori di Cosenza e Rende avrebbero potuto realizzare piste ciclabili e un trasporto urbano unico. Invece pensate che sull’asse viario dell’area urbana, il viale Parco, manca ancora un ponte di 300 metri per collegare il tratto Mancini al tratto Principe”. 

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FaC

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