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Proposta di legge sui Beni Comuni, “firma day” anche a Cosenza e Rende

Venerdì 26 luglio sarà possibile firmare anche a Cosenza e Rende per la proposta di legge di iniziativa popolare sui Beni Comuni. Nello stesso giorno, in centinaia di Comuni italiani, i cittadini sono chiamati a sostenere l’iniziativa lanciata dal Comitato Stefano Rodotà: basta un documento di identità e anche i residenti di Cosenza e Rende potranno dare il proprio contributo per la difesa dell’ambiente e del patrimonio pubblico. Una firma per fermare lo scempio delle privatizzazioni, delle svendite di beni comuni e pubblici, per dire basta ed invertire definitivamente la rotta.
L’Italia presenta uno dei patrimoni naturali ed artistici più ricchi al mondo per diversità e ricchezza. Ma dal 1990 ad oggi, i governi italiani hanno venduto a privati una fetta di patrimonio che ammonta a 900 miliardi di euro. Boschi, colline, interi borghi e palazzi storici, riserve idriche, infrastrutture e collezioni artistiche, sono tutti stati oggetto di acquisizioni private. Decenni di svendite del patrimonio pubblico non hanno solo privato le generazioni future delle ricchezze culturali italiane, ne hanno compromesso la salute pubblica e la sostenibilità ecologica. Ma anche il patrimonio che rimane pubblico è spesso trascurato e gestito non nell’interesse di chi in futuro dovrà e vorrà farne uso, ma nell’interesse economico di chi lo gestisce e quindi, spesso, al risparmio.
Per fortuna c’è possibilità di cambiare le sorti dell’Italia. Il Comitato Rodotà vuole riportare la discussione sui beni comuni in Parlamento. Attraverso questa ambiziosa raccolta firme, si propone la riforma del codice civile di modo da introdurre i beni comuni come categoria giuridica al fianco di proprietà privata e pubblica. Questo toglierebbe il diritto al governo in carica di essere proprietario completo del patrimonio pubblico, e quindi di venderne le parti per finanziare la propria legislatura o peggio, le proprie tasche. I beni comuni italiani, dai palazzi storici alle strade, dall’aria ed il suolo arabile fino ai ghiacciai ed i mari, dovranno essere amministrati nell’interesse delle generazioni future, sostituendo alla logica del profitto quella della cura.
La legge d’iniziativa popolare permette ad ogni cittadino italiano avente diritto al voto di sottoporre un disegno di legge al parlamento. Per essere discussa, la proposta deve raggiungere 50mila firme di cittadini aventi diritto al voto. La Legge d’iniziativa popolare fa riferimento all’articolo 71 della Costituzione italiana, uno dei più importanti articoli per quanto riguarda l’esercizio di democrazia partecipativa e diretta.
A Cosenza sarà possibile firmare in piazza XI settembre a partire dalle ore 18, mentre a Rende l’appuntamento è in piazza Martin Luther King (Metropolis) dalle ore 17.

FaC

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