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Rende in piazza per la sanità pubblica e un appello al consiglio comunale

Passa anche da Rende la mobilitazione dei calabresi per la sanità pubblica. Stamattina, nei pressi del Poliambulatorio di Quattromiglia, decine di persone hanno risposto all’appello lanciato dall’Assemblea Beni Comuni. Attivisti certo, ma anche semplici cittadini, anziani, studenti, tutti uniti nel chiedere il potenziamento dei presidi sanitari sul territorio, l’accesso garantito alle cure per tutti i pazienti, oltre che una presa di posizione chiara da parte del Consiglio comunale della città (che si riunisce domani proprio sul tema) per arginare gli appetiti della sanità privata sul territorio rendese. Non c’è il sindaco Marcello Manna in piazza, nonostante avesse annunciato la sua presenza, ma non mancano gli assessori Petrusewicz e Ziccarelli.

“Siamo in un luogo simbolo della sanità che è rimasta nel nostro comune – interviene uno degli organizzatori – una struttura depotenziata, come tante altre strutture periferiche. Si depotenzia la sanità pubblica e i cittadini per fare una visita devono aspettare minimo sei mesi oppure sono costretti a rivolgersi ai privati, che fanno fior di quattrini sulla vita delle persone. Su questo Poliambulatorio si sono consumati giochi elettorali, sappiamo tutti chi faceva le selezioni per assumere personale sotto elezioni, personaggi che stanno a destra e a sinistra, che hanno appoggiato sia Manna che Principe. Oggi i politici regionali protestano contro il commissariamento della sanità, ma è colpa loro se ci sono i commissari. Non possiamo pagare noi le loro colpe, è arrivato il momento di dire basta”. “Nè possiamo lasciare la sanità in mano a mago Spirlì – gli fa eco un altro intervento – in questo momento abbiamo bisogno di una figura pulita e autorevole come Gino Strada per uscire dalla zona rossa e gettare le basi per la fine del commissariamento”.  

Riaprire gli ospedali chiusi rimodulando l’organizzazione della sanità per andare incontro ai territori: dal presidio si alza unanime la bocciatura di tende e ospedali da campo disposti dalla Regione seppure in emergenza. Ma il rilancio del settore non passa solo dalle strutture, passa dal lavoro e dalle assunzioni di nuovo personale. “Ci sono 137 figure tra medici, infermieri e oss, vincitori di concorso, che attendono di essere assunti a tempo indeterminato dall’Azienda Ospedaliera di Cosenza – ricorda un’altra componente dell’Assemblea – e che in questo momento potrebbero portare un grosso sollievo al Pronto soccorso o nei reparti sotto pressione per via della pandemia”. 

Daniela Ielasi

FaC

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