Per viaggiare nel tempo non è necessario avere una macchina del tempo. Ora che il lockdown è concluso e il clima è più disteso una visita al museo può trasportarci in ere ed epoche a noi sconosciute e lontane. Fra i musei che hanno visto la riapertura, c’è la Galleria Nazionale di Cosenza, pronta già dal 21 maggio.
La Galleria ha sede presso il Palazzo Arnone, edificio del cinquecento, nel centro storico della città, e ospita opere di artisti calabresi, dal XVI al XIX secolo, come Pietro Negroni, Marco Cardisco, Francesco Cozza e Mattia Preti. Prima del virus il museo aveva aumentato l’affluenza del 55% e i visitatori erano per lo più scolaresche. Era in programma una mostra per il 6 marzo dell’artista calabrese Tonina Garofano, che però è inevitabilmente saltata.
Abbiamo avuto il piacere di interloquire con Camilla Brivio, funzionario della Direzione regionale Musei Calabria, ente a cui la Galleria Nazionale afferisce (nella foto con Faustino Nigrelli, referente della Galleria). “La riapertura è una fase sperimentale in cui ha prevalso l’attenzione alla sicurezza sia dei lavoratori sia dei visitatori – ci ha raccontato la Brivio – e proprio per questo gli orari d’apertura sono stati diminuiti, eliminando i weekend. Tale andamento si prospetta fino a fine mese. Qualche visitatore è venuto a trovarci ma sapevamo già che la riapertura sarebbe stata lenta, sia per noi che per gli altri musei in tutta Italia”.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere. “Proprio questo clima di solitudine misto a silenzio che permea la Galleria – confessa – permette ai pochi visitatori di stare più a contatto con le opere, approcciando la visita quasi in maniera meditativa”. Inoltre i visitatori hanno l’opportunità di esplorare il laboratorio di restauro, poiché un clima più sereno e calmo permette anche questo tipo di relazione.
Questo momento di distensione si sta fruttando poi per incrementare e migliorare le attività della Galleria. Se ancora è presto per organizzare eventi, sono riprese invece tutte le altre attività come quelle di restauro, bloccate dalla chiusura. Momentaneamente si stanno occupando di un’opera della collezione Ubi banca chiamata “Sacra Famiglia” del Carracciolo. Inoltre si stanno pensando potenziamenti tecnologici per cercare di rimanere collegati con le scolaresche anche in questi periodi in cui il distacco è forzato. “Speriamo di ricreare dei contatti tra il museo e l’università, che si sono ormai persi, eppure sono fondamentali per portare i giovani nei musei perché da alcune statistiche risulta che molto spesso gli studenti universitari non conoscono l’esistenza della Galleria”. Verso i giovani la sfida è riuscire a creare una narrazione museale che li avvicini e li stimoli, cercando di eliminare lo stereotipo della classica visita al museo banale e noiosa. Coinvolgendo soprattutto le scolaresche si tenta di creare nei più piccoli questa buona abitudine.
L’auspicio è che l’apertura delle regioni e la fine della fase sperimentale permetteranno al turismo di ripopolare la galleria e allo staff di riprendere l’organizzazione degli eventi, quali la mostra della Garofano già pronta, che coinvolgeranno anche la popolazione limitrofa. “Sono tante e coinvolgenti le sfide che ci accompagneranno nel futuro e chiediamo ai cittadini di non stancarsi mai di scoprire i musei presenti sul territorio perché c’è sempre qualcosa di nuovo da apprezzare. Ci auspichiamo che il territorio e la comunità di Cosenza sia presente nel rilancio, perché il museo è la comunità e sarebbe un peccato lasciarlo da parte” afferma infine la Brivio.
Ricordiamo che il museo è aperto da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 17.00 con ultima entrata alle ore 16.00. La galleria accoglie un massimo di otto persone o un solo nucleo familiare per volta ogni trenta minuti ed è aperta a titolo gratuito. È consigliato prenotare la visita con una mail all’indirizzo drm-cal.gallerianaz-cs@beniculturali.it o al numero 0984795639.
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Sara Brugnano