Sulle note vicende calabre pubblichiamo un intervento del professore Vito Teti.
Il presidente facente funzione della Calabria, Nino Spirlì, commentando l’ipotesi di Palazzo Chigi di affidarsi al fondatore di Emergency per rimettere in sesto la sanità della Regione dichiara a Tagadà su La7: “Ma cosa c’entra Gino Strada. La Calabria è una regione dell’Italia, non abbiamo bisogno di medici missionari, non ne abbiamo necessità”. E ancora: “Abbiamo bisogno che in Calabria, dove ci sono fior di professori, si cerchi qui chi si deve occupare della sanità calabrese. Non abbiamo bisogno di essere schiavizzati nella nostra sanità”.
Poi, a microfono chiuso ha continuato: “Ma cosa c’entra Muccino con la Calabria per venire a raccontarla, spendendo un milione e settecentomila Euro, in maniera macchiettistica. Non abbiamo bisogno di retori missionari. La Calabria ha fiori di registi, attori, scenografi che operano nella loro terra o che sono famosi in tutte le parti del mondo. La Calabria non ha bisogno di essere schiavizzata anche nella produzione delle proprie immagini e rappresentazioni”.
Poi, sempre a microfono chiuso, ha detto: “Ma cosa c’entra Minoli con la Calabria perché occupi, con una corte al seguito, Film Commission Calabrese. Se ne torni a Roma, in Rai. La Calabria ha fiori do organizzatori di cultura, manager colti ed esperti, bravissimi studiosi di cinema, critici cinematografici noti a livello mondiale. Si cerchi qui chi si deve occupare del cinema, delle bellezze, dei “set cinematografici” della Calabria. Non abbiamo bisogno di essere schiavizzati: dobbiamo creare noi, con i nostri intellettuali, i nostri studiosi, molto bravi anche di destra, scuole di cinema per formare i giovani e sostenere, anziché gli amici degli amici, tante innovative, originali, coraggiose produzioni locali, mille e mille fotografi e registi che girano a piedi la Calabria e fanno, a loro spese, filmati, documentari, corti che girano nel mondo”.
Poi voleva continuare, in un impeto inarrestabile di sovranismo calabro, ad elencare nomi, esperti, consulenti che vengono da fuori e schiavizzano la Calabria. Ma scelse la sincerità e disse: “Ma cosa c’entro io, presidente facente funzione della Calabria, con questa regione dove sono nato e che amo, ma dove non sono vissuto quasi mai e di cui non conosco quasi nulla, dove non ho mai fatto politica e sono qui grazie a Salvini, il più grande leader di tutti i tempi che, però, tanto amico dei calabresi non è stato e non è”. E dopo avere sostenuto tutto questo si è diretto verso il proprio ufficio per consegnare a se stesso le dimissioni di presidente facente funzione in una terra dove non si era nemmeno candidato e non aveva mai preso un voto e il massimo della notorietà lo aveva raggiunto quando rilasciò dichiarazioni omofobe contro gay ed immigrati.
Finalmente, mi sono detto. Poi ho aperto gli occhi e mi sono accorto che la sola dichiarazione, vera e sentita, rancorosa, era quella contro Gino Strada. Il resto lo avevo sognato io. Che volete? Siamo in zona rossa e la notte capita a tutti di avere, oltre a tanti incubi e a mille preoccupazioni, qualche sogno, inutile, che non si verificherà mai, ma almeno ti fa star bene per un secondo.
A meno che… non decidano di sognare e di svegliarsi tanti altri calabresi.