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Vaccinazioni a Rende, il Comune chiede informazioni alla Regione

“Dobbiamo segnalare a nome dei cittadini che rappresentiamo come istituzione, la carenza di informazioni sulla disponibilità dei vaccini, sulle modalità di prenotazione e sulle tempistiche relative all’approvvigionamento e alla somministrazione”. Il Comune di Rende batte un colpo dopo la confusione creata sulla somministrazione “in house” dei vaccini, avviata in pompa magna martedì scorso con tanto di passerella del presidente ff della Regione Calabria al Parco Acquatico, ma bloccata il giorno dopo.

Per l’allestimento del punto vaccinale in questione si era speso soprattutto il gestore temporaneo della struttura comunale. “Nonostante i mesi di inattività, causa pandemia, che accomunano strutture commerciali, ludiche e sportive – raccontava Antonio Fusinato, referente dell’ente Marconi Villlage (nella foto con Spirlì) – il parco acquatico S. Chiara si è fatto trovare pronto ed idoneo per accogliere i cittadini rendesi che riceveranno la dose di vaccino per come disposto dagli organi competenti. La struttura è attrezzata nei servizi ed ha ampi spazi che consentono un comodo e sicuro check-in ed un altrettanto scorrevole check out. La zona parcheggi e le entrate/uscite redistribuite su tutta l’area, completano la piena osservanza dei DPCM per garantire la sicurezza di cittadini, personale medico, sorveglianza, protezione civile, volontari ed ogni operatore con cui, insieme, collaboreremo per la riuscita fluida delle pratiche di vaccinazione”.

La macchina organizzativa messa in moto e la pubblicità del punto vaccinale lasciavano pensare che le operazioni sarebbero proseguite oltre le 24 ore, ma evidentemente il piano era un altro. Oppure, semplicemente un piano non c’era. “Apprendiamo dagli organi di stampa – scrive l’amministrazione Manna in una lettera inviata a Spirlì e ai commissari Guido Longo e Vincenzo La Regina – come non solo i medici di base non possano collaborare alla campagna vaccinale, ma anche che il numero di telefono fornito dai Vostri uffici, cui fare riferimento per prenotare la somministrazione del vaccino, non risulta, ad oggi, attivo. Tale mancanza di informazioni contribuisce inevitabilmente ad aumentare il senso di incertezza in tutta la popolazione, creando così ulteriore disagio e preoccupazione”.

La regione Calabria ha aderito alla piattaforma di Poste Italiane che, oltre a snellire la procedura di prenotazione, registra anche la vaccinazione effettuata e inserisce automaticamente nell’anagrafe vaccinale nazionale il nominativo di chi si è sottoposto alla somministrazione del vaccino. “Tale struttura tecnologica – conclude l’amministrazione – permetterebbe di facilitare le modalità di prenotazione consentendo così di rispettare gli ordini di priorità. Pertanto riteniamo sia assolutamente necessario investire in questa direzione, avvalendosi anche del supporto delle Università, degli Enti di ricerca, oltre che dei validissimi spin off presenti sul territorio: per affrontare una vaccinazione di massa, infatti, è indispensabile valutare strategie innovative e trasparenti che siano in grado di restituire informazioni puntuali ed attendibili”.

Giusto per rimanere alle università, un modello positivo viene proprio dall’Unical, dove continua regolarmente la campagna vaccinale avviata ieri: nonostante il panico generato dalle notizie sul vaccino AstraZeneca, lo stesso utilizzato in ateneo, la comunità accademica offre un esempio di organizzazione, equilibrio e serietà, inviando un messaggio di serenità a tutta la cittadinanza.

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FaC

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