Presentato al Festival di Venezia, arriva al cinema e su Netflix dal 12 settembre “Sulla mia pelle”, il film che racconta gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi. A interpretarlo è Alessandro Borghi, mentre nei panni della sorella Ilaria c’è Jasmine Trinca. Sono passati nove anni da quel 22 ottobre 2009, quando Stefano è morto in carcere. Il morto numero 148 su 179 in un anno fra i detenuti italiani. Il regista Alessio Cremonini ha portato sul grande e piccolo schermo la sua storia per “Strappare Stefano dalla drammatica fissità delle terribili foto che tutti noi conosciamo, quelle che lo ritraggono morto sul letto autoptico, e ridargli vita. Movimento. Parola”. Il risultato è un film oggettivo e commovente, che conduce lo spettatore in un tunnel senza uscita, fatto di caserme, carcere, ospedale e obitorio, un tunnel nel quale il corpo martoriato e sempre più deperito di un ragazzo passa nell’indifferenza quasi generale. Un ragazzo che sarebbe dovuto tornare a casa il giorno dopo l’arresto e che invece dal carcere non è mai uscito. Stefano non era un santo, e questo il film lo mostra molto bene, ma nessuno può morire così in uno stato di diritto. La sua morte, per la quale nessuno ha ancora pagato nonostante le responsabilità siano ormai chiare, è simile ad altre nel nostro Paese, e mette in evidenza le gravi lacune del sistema nei confronti dei propri cittadini in materia di giustizia.
Il film uscirà in pochissime sale, per questo sono state annunciate proiezioni gratuite da diversi collettivi e realtà autogestite in tutta Italia. Perché questa è una storia che deve essere conosciuta dal numero maggiore di persone possibile. A Cosenza, la proiezione si terrà giovedì 13 settembre alle ore 19:30 in via Savoia.
r.f.c.