Unical UNIVERSITÀ Zoom

Tesi copiata, seduta di laurea interrotta. Intervengono i carabinieri

La notizia è di quelle destinate a fare rumore. La seduta di laurea magistrale in Giurisprudenza prevista per stamattina nell’aula Sorrentino del Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’Unical, è stata sospesa dal presidente della commissione Enrico Caterini, perché la tesi di una laureanda appariva copiata in diversi punti. Da quanto si è appreso, il docente avrebbe convocato la studentessa per esporle il problema e difronte alla reazione esagitata della ragazza e dei familiari, avrebbe chiamato i carabinieri. Calmati gli animi, la seduta sarebbe ripresa consentendo ai sedici candidati di discutere la propria tesi e laurearsi regolarmente. Niente da fare invece per la ragazza autrice del presunto plagio: la sua posizione andrà ridefinita.

Non è sicuramente il primo caso di tesi non interamente originale giunta in seduta di laurea, con tanto di firma sopra da parte del relatore e del correlatore. Esiste un portale delle “tesi on line”, da cui è possibile scaricare per intero il pdf di una tesi: provate a inserire il titolo del testo sotto accusa, “Il reato di diffamazione e i nuovi mezzi di comunicazione: profili legislativi ed evoluzione giurisprudenziale”, ne troverete una pubblicata nel 2013. Ma è sicuramente la prima volta che si arriva a scoprire e denunciare un caso con tanto clamore. Immaginate la delusione dei parenti, degli amici, dei colleghi, della tesista stessa che, pur cosciente di non aver presentato un lavoro originale, non si era posta evidentemente il problema visto che non se l’era posto per primo il suo relatore. Anzi, la sua relatrice. Parliamo di Maristella Amisano, docente di Diritto Penale, già nota alle cronache per una sospensione ricevuta tre anni fa dal rettore e dal Consiglio d’Amministrazione in seguito alle continue assenze segnalate dagli studenti (la notizia balzò sulle pagine della stampa nazionale, ndr). Correlatore della tesi era invece Alessandro Diddi, docente a contratto.

Ma c’era bisogno di arrivare alla seduta di laurea? Non si poteva effettuare prima il controllo incrociato del testo? La tesi viene presentata su supporto digitale anche per questo motivo, non solo per essere conservata più a lungo e in minore spazio. Insomma, i modi per evitare casi simili esistono ed andrebbero utilizzati per il bene di tutti, dell’università e degli studenti. Non si può mai escludere infatti che un laureando, per mille motivi diversi (perché ha fretta, perché non è capace, perché tanto la tesi non la legge nessuno, ecc.) tenti l’escamotage in dirittura d’arrivo. La nostra laureanda non sarà stata onesta fino in fondo, ma nemmeno più disonesta di altri laureati all’Unical e in Italia (pensate alla tesi di dottorato della ministra Madia, ndr).

Daniela Ielasi

FaC

4 Replies to “Tesi copiata, seduta di laurea interrotta. Intervengono i carabinieri

  1. Non conoscendo i dettagli della vicenda che, fra l’altro, sarebbe opportuno conoscere, non è possibile esprimere giudizi sicuramente affrettati. Tuttavia una riflessione di massima andrebbe fatta sul degrado delle Istituzioni determinate dal caos legislativo e dai maldestri rimaneggiamenti sulla Massima Istituzione Culturale, o meglio su quella che….era. Dipartimenti, crediti, lauree brevi ecc. non hanno apportato nulla nè al mondo Culturale nè a quello del lavoro. E’ rimasto solo l’orpello di una tesi di laurea che ha perduto il suo originario significato. Dunque il comune cittadino potrebbe chiedersi: “Ma non sarebbe meglio abolire l’onere obbligatorio, lasciando alla discrezionalità del laureando la scelta se aumentare o meno il suo bagaglio culturale, rimpinguando la votazione finale?”.
    Si eviterebbe in tal modo l’ultima inutile farsa in questo triste mondo delle apparenze.
    Avv. Antonio Sorrentino

    1. Grazie per il suo interessante contributo. Condivido pienamente quanto afferma in merito all’onere obbligatorio della tesi di laurea, ridotta a farsa dalle riforme universitarie. Personalmente farei un distinguo però fra laurea triennale e laurea magistrale: nel primo caso si potrebbe senz’altro abolire, nel secondo invece, la tesi dovrebbe rimanere obbligatoria, a completamento di un percorso di studi ma soprattutto come prova finale della propria capacità di argomentare e sostenere una tesi in autonomia (e sotto la supervisione di un docente relatore). Nella vicenda in questione poco cambierebbe, perché, come sa, parliamo di una laurea magistrale in Giurisprudenza.
      Daniela Ielasi

  2. Forse prima di scrivere gli articoli bisognerebbe documentarsi. La relatrice aveva avvisato la ragazza e ci sono documenti in tal senso. Tutto è stato fatto correttamente dal corpo docenti. Stupisce che il comportamento illecito della ragazza venga ribaltato sulla relatrice, assente alla seduta dopo aver chiesto che venisse fissata in altra data proprio per poter essere presente. Tutto documentato è documentabile. Che tipo di informazione è mai questo? Da che fonti proviene? Sono state verificate prima di fare affermazioni diffamatorie? Lo verificheremo nelle sedi opportune. Maristella Amisano

    1. Grazie per il suo intervento professoressa, che pubblichiamo integralmente (refusi compresi). Le faccio notare però che sulla tesi di laurea c’è la sua firma, se ne deduce che la studentessa – per quanto “avvisata” – aveva avuto comunque la sua approvazione finale: la sua presenza alla seduta di laurea non avrebbe cambiato questo dato di fatto. Sul (presunto) comportamento illecito della ragazza – lei mi insegna che esiste la presunzione di innocenza – non mi addentro perché non è compito mio giudicare, assolvere o ribaltare le responsabilità. Il compito del giornalista è raccontare i fatti, metterli in relazione, porre domande. Anche se questo può urtare la suscettibilità di qualcuno.
      Daniela Ielasi

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