Rende Trasporti Unical

Tre mesi senza treno, l’appello dell’Unical cade nel vuoto

Tre mesi senza treno, perché la Procura di Paola non ha ancora completato i suoi rilievi. L’appello lanciato da oltre un centinaio di docenti, ricercatori, assegnisti, personale tecnico e amministrativo Unical, in vista dell’avvio del secondo semestre, è praticamente caduto nel vuoto. La prima settimana è passata e i tanti pendolari che studiano e lavorano nel Campus hanno dovuto arrangiarsi. Il treno Paola-Cosenza non è stato ancora ripristinato, perché la galleria Santomarco, dopo l’incidente del 6 dicembre scorso, è tuttora sotto sequestro e chiusa al traffico ferroviario. E i tempi si annunciano lunghissimi, perché dopo il dissequestro, saranno necessari i lavori di ripristino.
Docenti e p.t.a. si erano rivolti prima di tutti al Rettore, e per conoscenza ai sindaci di Cosenza e Rende, al governatore Oliverio e all’assessore ai trasporti, nonché docente Unical, Musmanno, oltre che ai direttori di dipartimento.
Rettore e sindaco di Rende hanno preso atto dell’appello amplificandolo in qualche modo, ma hanno dichiarato entrambi la propria impotenza difronte alla questione. Le competenze riguardano infatti la Procura e poi le Ferrovie, ma mantenere accesi i riflettori può senz’altro servire a ridurre i tempi che, altrimenti, rischiano di compromettere non solo l’andamento del secondo semestre ma persino l’avvio del nuovo anno accademico.
“Il perdurare di tale situazione – si legge nell’appello – resa ancor più drammatica da frane e maltempo che hanno reso e rischiano di nuovo di rendere inutilizzabile l’unica strada alternativa, ha molteplici, gravissime conseguenze per la nostra comunità: molti dipendenti, docenti, studentesse e studenti si muovono giornalmente da e verso l’UniCal per lavorare e studiare, e subiscono più di chiunque altro l’aggravio nei tempi di percorrenza; diversi docenti raggiungono settimanalmente l’UniCal dal resto d’Italia per insegnare, e hanno difficoltà ancora maggiori del solito nell’arrivare in treno fino al campus o nel raggiungerlo dall’aeroporto; tutta la comunità scientifica si trova in enormi difficoltà nell’organizzare convegni, seminari, missioni, dato l’aggravio in termini di tempi e costi richiesto a chi vorremmo ospitare; potremmo veder ridurre le presenze di studentesse e studenti in aula, e certamente non vedremo aumentare le immatricolazioni per l’anno nuovo se arrivare a Roma da Reggio o Praia sarà più facile che arrivare a Rende: anche la didattica quindi, e non solo la ricerca, è pesantemente a rischio”.
“Si può ben poco visto che c’è un’inchiesta in corso”, ha dichiarato il rettore. Eppure a Pioltello, dopo l’incidente ben più grave di Trenord del 25 gennaio (tre vittime, mentre a Paola, lo ricordiamo, nessuna, ndr), nel giro di un mese sono stati fatti i rilievi, rimossi i resti del treno deragliato, rimossi i binari per essere ulteriormente analizzati dalla Procura e avviati i lavori di sostituzione: a breve la circolazione riprenderà normalmente.
Sarà che al Sud siamo ormai rassegnati alla lentezza, ma tre mesi per i rilievi sono troppi, questo va detto senza alcuna timidezza. Anzi, farebbero bene i cittadini ad alzare di più la voce, così magari le istituzioni sarebbero meno “caute”. Invece, timidamente, i cittadini chiedono intanto “di pensare a una strategia di medio termine” e di “tamponare l’emergenza con un rafforzamento dei servizi sostitutivi e l’aggiunta di servizi integrativi (ad es. una fermata all’UniCal da parte dei bus sostitutivi del treno)”. 

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FaC

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