Paola – Cristian Filippo rischia sei anni per aver coltivato dal momento che il sistema non gli garantiva l’accesso al farmaco. Giovedì 22 settembre, Cristian Filippo – paziente affetto da fibromialgia – sarà per la quarta volta davanti al giudice: alle ore 12.30 riprenderà infatti presso il Tribunale di Paola (CS) il processo che vede imputato il venticinquenne accusato di aver coltivato due piante di cannabis che utilizzava per lenire i dolori causati dalla sua malattia.
Cristian Filippo – seguito dall’associazione Meglio Legale, che gli offre assistenza legale tramite il lavoro dell’avvocato Gianmichele Bosco, del Foro di Catanzaro – ha dichiarato più volte di aver iniziato una piccola coltivazione domestica dal momento che non riusciva a recepire la medicina (per la quale ha la prescrizione) tramite il Sistema Sanitario Regionale. La Calabria, infatti, è una delle tre regioni italiane (insieme a Molise e Valle D’Aosta) che non hanno un decreto regionale per recepire le direttive del Ministero della Salute che prevedono la possibilità di curarsi con questo tipo di terapia.
Arrestato all’inizio di giugno 2019, il processo arriva ora – dopo tre anni – alla fase conclusiva: il paziente rischia fino a sei anni carcere nonostante – come affermato nel corso dell’ultima udienza dalla Dottoressa Siciliano che ha in cura Cristian – la terapia a base di cannabis sia per lui una necessità data la sua patologia.
Come per la precedente udienza, l’Associazione Meglio Legale – coordinata da Antonella Soldo – sarà presente presente al processo e organizzerà un punto stampa (22 settembre 2022, alle ore 12.30 davanti al Tribunale di Paola – Via Falcone e Borsellino, 9) insieme alle associazioni del territorio, Arci Cosenza e Filorosso ’95.