“Il rientro presso le residenze non è consentito”. Dopo giorni di attesa e l’arrivo di numerose richieste all’indirizzo del Centro Residenziale, il direttore Fulvio Scarpelli ha inoltrato stamattina la stessa risposta via email a tutti gli studenti bloccati fuori dagli alloggi per via del lockdown. Restano valide al momento le Linee Guida del Miur emanate il 12 marzo in materia: “gli studenti assegnatari di posto alloggio nelle residenze universitarie non presenti nelle strutture dal 10 marzo per tutto il territorio nazionale non potranno rientrarvi”. Questa disposizione, sentito il Ministro, è stata ribadita dall’Associazione Nazionale degli Organismi per il Diritto allo Studio Universitario (ANDISU), di cui il Centro Residenziale fa parte.
Del problema si era occupato il Filorosso, con una lettera aperta all’amministrazione, in cui chiedeva che dal 4 maggio gli studenti potessero far ritorno nelle residenze. Niente da fare, quartieri chiusi anche nella fase 2, “in ragione della sospensione delle attività didattiche in presenza”, scrive il direttore: chi è dentro è dentro, chi è fuori resta fuori. Compresi quanti vivono in paesini sperduti della Calabria, con una connessione ad Internet da paleolitico, per i quali la didattica a distanza è praticamente un miraggio.
Al momento è così, ma c’è un piccolo spiraglio. “Tuttavia – scrive Scarpelli – l’Ateneo sta avendo continui colloqui con il Ministero e con la CRUI per individuare soluzioni che garantiscano la sicurezza e la tutela della salute degli studenti, evitando ogni rischio di contagio nell’università, senza penalizzazioni sul fronte della didattica. Tra le posizioni maggiormente condivise al momento, c’è la concessione di eccezioni per l’ingresso nelle residenze solo per chi ne ha assoluto bisogno per lo svolgimento di specifiche attività didattiche in presenza nella sede universitaria”.
Intanto è possibile recuperare gli effetti personali rimasti negli alloggi, senza pernottare, e solo dopo aver inoltrato richiesta al CR. E’ consentito un numero limitato di accessi al giorno, indossando appositi dispositivi di protezione individuale. “Il giorno dopo, un operatore del Centro Residenziale provvederà ad effettuare il controllo del posto alloggio”, fa sapere il direttore. Questo non significa che gli studenti sono invitati a sgomberare gli alloggi, ma solo che chi ha bisogno di prendere libri o altri oggetti adesso può farlo.
Nessun accenno alla quota della borsa di studio erogata in servizi, alloggio e mensa, di cui allo stato questi studenti non possono usufruire da inizio marzo: una quota che altre università, avendo adottato le stesse disposizioni, hanno correttamente stabilito di erogare in denaro.
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