Il primo ad essere vaccinato stamattina, in maniera pubblica per incoraggiare anche i più scettici, è stato il massimo rappresentante della comunità scientifica dell’Università della Calabria, il rettore Nicola Leone. E dopo di lui a seguire, così come annunciato dall’ateneo, toccherà “ai docenti che torneranno in aula per le lezioni del secondo semestre e al personale coinvolto nella didattica in presenza”.
“So bene che si tratta di una scelta individuale, da fare secondo la propria coscienza. Per quanto mi riguarda – ha dichiarato il rettore – dopo aver atteso che i protocolli sanitari lo consentissero, ho voluto essere tra i primi ad usufruire di questa possibilità, perché credo che vaccinarsi sia un atto dovuto, specie per una comunità, come la nostra, che vive di scienza e conoscenza. Inutile sottolineare cosa rappresenti questa immunizzazione per tutti quanti noi: vogliamo garantire la sicurezza della comunità accademica e innalzare il numero dei vaccinati del territorio per far sì che si raggiunga presto l’immunità di gregge. Per questo invito tutto il personale a partecipare in maniera massiccia alla campagna di vaccinazione”.
Nella prima giornata di vaccinazioni “in house” all’Unical i prenotati sono stati solo duecento, ma potrebbero anche raddoppiare, consentendo una somministrazione a tappeto in pochi giorni: 2500 le persone potenzialmente interessate, fra docenti, personale tecnico-amministrativo, professori a contratto, assegnisti, dottorandi, personale mensa e servizio manutenzione. I punti vaccinali allestiti nel Campus sono quattro, tre al Centro Congressi e uno al Centro Sanitario. Il sistema predisposto dall’ateneo appare oggettivamente molto organizzato, con piattaforma e personale dedicati, ma l’andamento della prima giornata servirà per perfezionare la procedura. Fuori dall’Aula Magna i prenotati aspettano ordinatamente, ma qualcuno lamenta un lieve ritardo sulla tabella di marcia. Già a partire da oggi pomeriggio sarà possibile riprendere a prenotarsi.
Il successo della campagna sarà dato dall’effettiva vaccinazione del personale, condizione necessaria per un lento ritorno alla normalità. Bisognerà attendere la seconda dose forse, ma la strada è tracciata: non si spiegherebbe altrimenti la somministrazione ai professori, che polemicamente qualcuno definisce persino un privilegio. Al momento invece, tutto sembra andare in direzione di una ripresa delle lezioni in aula, seppure nell’incertezza dei tempi: per quanto qualche docente come il prof. Nuccio Ordine, che incontriamo in fila, rientrerebbe volentieri già da lunedì, l’ultima parola spetterà al famoso Coruc, che si riunisce proprio oggi.
Daniela Ielasi
(Ha collaborato Marco Belmonte)