Le Biblioteche sono da sempre considerate presidio culturale di ogni città. Sono importanti centri di aggregazione, discussione e costruzione dell’identità, eppure nei programmi elettorali rivestono quasi sempre un ruolo marginale. Sarà anche per questo che moltissime biblioteche soffrono strutturalmente per la mancanza di fondi, arrivando nei peggiori dei casi, alla chiusura definitiva. Questa triste sorte è toccata anche alla Biblioteca Civica di Cosenza.
Nata da una delle più grandi istituzioni culturali italiane, l’Accademia Cosentina, la Biblioteca Civica di Cosenza vanta un patrimonio di oltre centocinquantamila volumi, più di 500 manoscritti, pergamene e rarissimi codici liturgici. Tra i testi più importanti, vanno ricordati un San Tommaso risalente alla prima tipografia veneziana e le raccolte di Francesco Saverio Salfi, illustre letterato cosentino, acquistate dal Ministero dei Beni Culturali alla morte dei suoi avi e consegnate gratuitamente alla Biblioteca. Un altissimo valore culturale, che da due anni a questa parte, è definitivamente inaccessibile ai cittadini. La storia del suo calvario inizia già nel 2016. Una profonda crisi debitoria ha lasciato molti dei dipendenti, alcuni oggi in pensione, senza stipendio. A gravare sulla situazione debitoria anche i problemi strutturali, legati alla sicurezza dell’edificio e altre gravi inadempienze amministrative che ad oggi, non permettono la riapertura della struttura al pubblico.
Nell’immobilismo delle istituzioni, a farsi carico delle sorti della Biblioteca è stata la cittadinanza. Nel 2017 è nata l’associazione Civicamica, che mantiene accesi i riflettori sulla questione, proponendo nel corso degli anni idee per una risoluzione definitiva del problema. L’ultima iniziativa è una raccolta fondi online sulla piattaforma Produzioni dal basso che rimarrà aperta fino a fine aprile. L’obiettivo è raccogliere almeno 100mila euro per il risanamento della situazione debitoria e ottenere l’agibilità minima per la riapertura. Al momento le donazioni ammontano a quasi diecimila euro, pertanto l’associazione sta valutando di prorogare la scadenza del crowdfunding. Oltre alla raccolta online, ci sono oltre 10milioni dai fondi Cipe che saranno destinati agli appalti per i lavori strutturali dell’edificio, con consegna entro fine 2023.
«Lo scopo che anima la battaglia dell’associazione è la dignità dell’intera regione e della città di Cosenza – spiega la presidente di Civicamica, Gilda De Caro – che ha una grande storia culturale e accademica alle spalle. Una dignità che non va calpestata: se la biblioteca non riaprirà tutto sarà perduto».
Domenica Zito