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Corpo Europeo di Solidarietà, all’Unical il volontariato si trasforma in CFU

Shehan Yasas è il primo studente internazionale al quale l’Università della Calabria riconosce dei CFU (Crediti Formativi Universitari) per aver preso parte ad attività di volontariato nell’ambito del programma Corpo Europeo di Solidarietà. Una bella notizia per le organizzazioni giovanili e per l’Agenzia Nazionale per la Gioventù, che da tempo perseguono il riconoscimento dell’educazione non formale negli istituti superiori e nelle università italiane.

Shehan è uno studente proveniente dallo Sri Lanka ed iscritto al corso di laurea triennale di Ingegneria Meccanica. Per 6 mesi è stato impegnato come volontario nel progetto “ALIAS”, supportato dall’associazione Entropia APS e le cui attività sono state realizzate negli spazi del DAM. A fine percorso si è visto riconoscere dal suo Corso di laurea lo YouthPass –  che certifica le competenze acquisite nel quadro delle competenze chiave dell’Unione Europea – ottenendo la convalida di 3 CFU fuori piano.

Come funziona la procedura per ottenere questo riconoscimento? Gli studenti interessati devono rivolgersi al Coordinatore del proprio Corso di Laurea – proprio come ha fatto Shehan con il Prof. Luigi Bruno – presentando un’istanza, che verrà poi sottoposta all’attenzione del Consiglio. Sarà quest’ultimo a decidere se accettare o rifiutare la proposta a seconda delle specifiche del caso. Precisiamo che ogni Corso di Laurea segue le proprie regole dipartimentali interne, ragion per cui ciascuno studente deve necessariamente procedere così.

Quanti CFU sono riconoscibili? A quante ore corrispondono? In questo caso specifico, sono stati riconosciuti 3 CFU corrispondenti a 75 ore – 1 CFU sono 25 ore di impegno dello studente –, in quanto il progetto “ALIaS” prevedeva attività al di fuori degli obiettivi formativi del CdL in Ingegneria Meccanica. Nonostante ciò, il Consiglio ha ritenuto importante la partecipazione attiva dello studente internazionale a questo progetto e così l’ha riconosciuta come attività extracurriculare fuori piano. 

“Quando si studia in Italia la lingua è più importante – racconta Shehan –. Partecipando ad “ALIaS” ho avuto la possibilità di migliorare la lingua italiana. Ovviamente, questo è un vantaggio per seguire meglio le lezioni in Università e anche per la mia vita. Nel periodo di volontariato ho incontrato molte persone e ho avuto l’opportunità di condividere con loro le mie conoscenze, aumentando così le mie capacità comunicative e questo ha avuto un grande impatto positivo su di me. Spero di poter partecipare anche ad altri progetti di questo tipo dopo la sessione d’esame, di poter condividere la mia esperienza e di poter aiutare i futuri volontari”.

Questo riconoscimento vale già per altre attività, come il Servizio Civile Universale. Il MIUR comunicò con una circolare del 9 luglio 2004 – consultabile sul sito del Dipartimento per le Politiche Giovanili – il riconoscimento di crediti formativi universitari agli studenti che svolgono il Servizio Civile. Il numero di CFU riconoscibili può variare da un minimo di 3 a un massimo di 9 a seconda del caso. Per esempio, in alcuni Corsi di Laurea, la scelta volontaria di fare Servizio Civile viene considerata tra le possibili attività formative a scelta libera dal valore di 3 CFU – crediti curriculari all’interno del piano di studi –, a questi si potrebbero sommare altri 3 CFU (per un totale di 6) qualora il Consiglio del CdL riconosca l’attinenza delle attività svolte con gli obiettivi formativi dello stesso.

Mentre il riconoscimento del Servizio Civile all’interno degli atenei d’Italia avviene da ormai vent’anni, la testimonianza di Shehan Yasas in merito al volontariato con il Corpo Europeo di Solidarietà è un caso ancora raro e particolare, che apre le porte a nuove possibilità di formazione – non unicamente accademica – per tutti gli studenti universitari che hanno voglia di mettersi in gioco anche in altri contesti.

Deborah Naccarato
Crediti fotografia in copertina: Bizzòlo

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