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Cosenza, gli alunni del Mancini-Tommasi aprono il “Mese della Memoria”

La terza edizione del “Mese della Memoria” –  promossa dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Franz Caruso in collaborazione con il Museo dei Bretti e degli Enotri – parte con l’iniziativa “Esserci per non dimenticare” organizzata dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Mancini-Tommasi” per rinnovare il ricordo di venti bambini vittime della persecuzione nazista durante l’Olocausto.

Ogni anno lavoriamo per il “Mese della Memoria” coinvolgendo soprattutto i giovani – afferma Veronica Buffone, Assessore al Comune di Cosenza delegata alla cultura e memoria della legalità e al welfare –, perché sono soprattutto loro che devono farsi portatori di pace e di memoria. La storia può ripetersi e si sta già ripetendo con la violenza, l’aggressione, le guerre in atto, attraverso anche un nuovo mondo che diventa sempre più violento e sono i giovani che devono lottare contro l’indifferenza, perché – citando Liliana Segre –: è la memoria l’unico vaccino contro l’indifferenza”. 

“Esserci per non dimenticare” è titolo e slogan di questa iniziativa, coordinata dalla Prof.ssa Francesca Valentini, il cui tema sono i diritti dei bambini ieri, oggi, sempre negati, purtroppo, dalla realtà di violenza che ci circonda. Tutti i ragazzi coinvolti sono stati parte attiva e fondamentale per la realizzazione di questa manifestazione – esito di un percorso di studio e sensibilizzazione di figure quali Primo Levi, Umberto Galimberti, Liliana Segre e Warsan Shire – durante la quale sono state collocate delle piante nel cuore del giardino “Sergio De Simone”. Un gesto dal grande valore simbolico e occasione d’incontro intergenerazionale tra studenti e docenti, che insieme si sono presi carico dell’importante compito di trasmettere il ricordo e gli orrori accaduti nel corso della storia, tutti i giorni e non solamente il 27 gennaio, in occasione della giornata internazionale della memoria.

La scelta di svolgere questa iniziativa nel giardino “Sergio De Simone”, non è un caso. Si tratta un luogo emblematico per la comunità cosentina, soprattutto per l’Istituto scolastico “Mancini – Tommasi”. Nel 2007, gli studenti – insieme alla Prof.ssa Aprigliano, oggi in pensione, ma sempre presente – saputa la storia del piccolo Sergio De Simone – l’unico bambino italiano tra i venti utilizzati come cavie per una sperimentazione in un campo nazista, la cui storia è riportata nel libro “Meglio non sapere” di Titti Marrone –, hanno deciso di organizzare una raccolta per poter poter dar vita a questo luogo della memoria, che rappresenta la ricerca della verità e il non voler restare indifferenti di fronte l’ingiustizia.

È importante che oggi insieme alle vittime della Shoah siano state ricordate anche le vittime dell’intolleranza, della cultura odierna e della chiusura verso il rispetto del valore dell’altro – afferma Graziella Cammalleri, dirigente dell’Istituto “Mancini–Tommasi” –, le vittime di guerra e del mare”. Quella del 26 gennaio, è stata dunque una mattinata per ricordare le brutali sofferenze vissute non solo da questi bambini durante la Shoah, ma anche delle vittime della tragedia di Cutro avvenuta poco meno di un anno fa, ricordate grazie agli alunni internazionali attraverso le parole della poesia “Home” di Warsan Shire, conosciuta come la poetessa dei migranti.  

“Da tre anni costruiamo un mese intero di eventi e manifestazioni significativi – afferma Antonietta Cozza, Consigliera comunale Delegata alla Cultura del Comune di Cosenza – perché la memoria deve essere costante”. L’invito è per tutti, soprattutto ai più giovani a partecipare a questi incontri di confronto, tra teatro e presentazioni di libri, per ricordare tanti altri momenti difficili e drammatici della storia dell’umanità. 

Tra gli appuntamenti ricordiamo: il 16 febbraio la messa in scena di “Vuoti di Memoria” diretto da Max Mazzotta al Teatro Rendano; “Due anni di guerra in Ucraina: rimane sempre febbraio” il 24 febbraio al Museo dei Bretti e degli Enotri; e “Rom e dei Sinti nella storia d’Europa. Come l’antiziganismo diventa Genocidio” il 26 febbraio presso l’auditorium Guarasci. 

Deborah Naccarato

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