Donne Unical

Biblioteca delle donne “Nosside”, conclusa l’occupazione del FGC

Gli studenti del Fronte della Gioventù Comunista alla fine hanno cambiato idea: dopo tre giorni di occupazione della Biblioteca “Nosside” all’Università della Calabria ribattezzata per poche ore “Centro studentesco Cento Passi”, e dopo diversi incontri con le docenti responsabili del CUG, Comitato Unico di Garanzia, hanno deciso di lasciare liberi i locali. L’occupazione a sorpresa era avvenuta lunedì mattina: “Abbiamo deciso di liberare questo spazio per trasformarlo in un centro studentesco aperto e accessibile a tutti – scrivevano in un volantino – vogliamo che la grandezza di questo posto venga finalmente aperta e utilizzata in modo pieno dagli studenti per attività aggregative, ludiche e culturali”. A sostegno della propria azione, gli occupanti ricostruivano sommariamente la storia della Biblioteca “chiusa e abbandonata da tanti anni”, affermando che “il progetto non è mai stato realizzato ed è caduto nel dimenticatoio”, che “la biblioteca non è mai davvero esistita”, e parlando di “assenza di catalogazione” e “prestito sregolato”.
Quello che i ragazzi avevano occupato in realtà è lo Sportello Pari Opportunità dell’Unical, che accoglie anche i volumi messi a disposizione dalla Biblioteca regionale delle donne “Nosside”, di proprietà dell’omonima associazione. Da circa un anno e mezzo lo Sportello, che fa capo al CUG presieduto dalla prof. Giuliana Mocchi, era aperto a singhiozzo per carenza di personale, e nonostante le promesse di rilancio da parte dell’amministrazione, nulla era ancora stato fatto per ridare vita ad un presidio dal forte valore simbolico per le donne dell’ateneo e non solo. Posti sul Ponte Bucci, vicino le sedi di altre associazioni studentesche, gli ampi spazi dello Sportello sono appetibili per grandezza e centralità. Il Fronte della Gioventù Comunista, lo ricordiamo, è fra le liste candidate alle future elezioni studentesche, e il flusso continuo e quotidiano degli studenti nella zona rappresentava un’ottima occasione di aggregazione. Ci sarebbe da interrogarsi forse sull’opportunità che tutte le associazioni restino concentrate in un unico luogo, anziché distribuirsi lungo tutto il Ponte in modo da presidiare ed animare tutta l’università, ma questo è evidentemente un altro discorso. 
Nelle ore immediatamente successive all’occupazione, era partito un fitto confronto con le animatrici del CUG al fine di trovare una soluzione pacifica: trattandosi di docenti da sempre sensibili verso le istanze poste dagli studenti, si tentava di scongiurare un intervento di tipo repressivo, ma il Comitato chiedeva altrettanta sensibilità da parte del FGC verso le tematiche di genere e la storia di uno Sportello che, nonostante le criticità, esige rispetto. E così è stato. 

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FaC

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