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“Socialità è sicurezza”, corteo serale sul Ponte Bucci

Un altro corteo studentesco ha percorso il Ponte Bucci ieri sera, organizzato questa volta dai collettivi Azadì, Aula P2 di Ingegneria e Aula F4 di Studi Umanistici. Motivo della protesta non il rinvio delle elezioni, ma le misure di sicurezza messe in atto nell’università dopo i gravi atti vandalici subiti da diversi dipartimenti dei mesi scorsi. Nelle ultime settimane infatti, la vigilanza ha ripreso a girare per i cubi, verificando la regolare chiusura delle aule dopo le lezioni e, in caso contrario, invitando persone non autorizzate ad andarsene. Il problema è che, nella maggiorparte dei casi, le persone “non autorizzate” sono studenti che rimangono a studiare o a socializzare dopo le lezioni. In alcuni casi è persino capitato che, pur trattandosi di aule studio autorizzate dai Dipartimenti – a Chimica ad esempio o ad Ingegneria – i vigilanti, non conoscendo la differenza, abbiano comunque “sgomberato” gli studenti. Da qui la protesta, per rivendicare, all’opposto, aule sempre aperte a chiunque, giorno e notte, autorizzati o meno.
“Socialità è sicurezza” lo striscione con cui i ragazzi hanno sfilato dopo le 22, scandendo slogan dal megafono e non risparmiando critiche all’indirizzo del rettore. L’unico modo per rendere più sicuro il Campus, in effetti, è popolarlo anche la sera, nel fine settimana, quando notoriamente si trasforma in un deserto. Incentivare la socialità coinvolgendo gli studenti stessi, attraverso le tante associazioni formali e informali, prime fra tutte quelle che hanno sede nell’ateneo. Se è legittimo da parte dei dipartimenti tutelare e difendere (finalmente) i propri spazi, è altrettanto legittimo che gli studenti abbiano almeno un’aula studio in ogni dipartimento, aperta anche la notte. Per non parlare della biblioteca, che in altre università assicura un servizio continuativo, anche la domenica, mentre all’Unical la tendenza è quella di chiudere sempre prima, a causa della carenza di personale.

r.f.c.

FaC

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