“L’abisso” è uno spettacolo coinvolgente che offre agli spettatori un’esperienza molto significativa e apre la mente alla riflessione e a profonde emozioni. Lo scorso 7 marzo, in occasione della rassegna culturale “Meridiano Sud”, Davide Enia, regista, drammaturgo e interprete, l’ha portato in scena sulle tavole del Teatro Auditorium Unical.
Tratto da “Appunti per un naufragio”, l’opera offre una prospettiva autentica e toccante sulla realtà dei migranti attraverso il filtro delle esperienze personali del regista. “È uno spettacolo che richiede un grande allenamento emotivo, per non soccombere alla parte relativa a quello che è accaduto a mio zio – afferma Davide Enia –. È il lavoro più performativo che ho fatto. Ogni volta mi rimetto in quello stato d’animo cercando di nominarlo per la prima volta ed è una sorta di contraltare per riuscire poi a nominare questi fatti avvenuti a Lampedusa”.
Lo spettacolo racconta, infatti, il primo sbarco di migranti a cui il drammaturgo ha assistito insieme al padre, offrendo uno sguardo toccante sulla complessità di quei momenti cruciali. La narrazione portata in scena rivela i turbamenti e le emozioni provate, mettendo in luce la fragilità umana di fronte a situazioni così estreme. La morte dello zio, elemento cardine della trama, aggiunge un ulteriore strato di profondità allo spettacolo, rafforzando la connessione tra la dimensione personale dell’autore e il dramma dei migranti.
Attraverso una scrittura delicata e una regia attenta che racchiude diversi linguaggi teatrali, l’attore palermitano – affiancato dal chitarrista e compositore Giulio Barocchieri – porta in scena i canti dei pescatori che navigano tra Sicilia e Africa, evocando le preghiere popolari e i racconti di coloro che si gettano in mare per cercare di salvare più uomini, donne e bambini possibili. Nel corso dello spettacolo, il dualismo tra luce e oscurità – mediante l’utilizzo di luci semplici ma suggestive – e l’allestimento scenico minimalista aiutano questo processo, rendono lo spazio scenico vibrante ed immersivo per lo spettatore. Questo contrasto visivo enfatizza le tematiche affrontate, portando alla luce i lati più oscuri dell’esistenza umana e riuscendo a trasmetterne la complessità, permettendo al pubblico di calarsi nelle sfide affrontate dai protagonisti che prendono vita mediante le parole dell’attore.
Deborah Naccarato