“Ora più che mai si sente l’esigenza di unire le forze per costruire un fronte ampio e trasversale di opposizione a questo Disegno Di Legge e al governo che lo sta promuovendo. È in quest’ottica di convergenza e collaborazione che nasce la rete A Pieno Regime – No DDL Sicurezza, con l’obiettivo di costruire un’opposizione, decisa e senza compromessi, all’offensiva autoritaria del governo Meloni. Forti di una partecipatissima assemblea nazionale, tenutasi il 16 novembre alla Sapienza di Roma, dove sono state poste le basi per costruire insieme un percorso di mobilitazione ampio e allargato, ora vogliamo intensificare l’impegno sul territorio, coinvolgere ogni angolo d’Italia e convergere di nuovo a Roma per una grande manifestazione nazionale il 14 dicembre”.
Risale al 22 gennaio 2024 la presentazione del disegno di legge n.1660, altresì noto come “Decreto Sicurezza”, l’ennesima misura liberticida voluta dal Governo Meloni. Numerose, finora, le proteste contro il provvedimento; le ultime lo scorso sabato 7 dicembre, con piazze piene a Brescia, Milano e Salerno.
Il disegno di legge si caratterizza per una spiccata anticostituzionalità, che tuttavia non è cosa nuova per l’attuale amministrazione, alla luce delle posizioni dichiarate dall’insediamento a oggi. Il testo sembra infatti contrastare con almeno cinque articoli della Costituzione Italiana. Le disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario altro non fanno che legittimare l’uso smodato della forza su chi manifesta per difendere i propri e altrui diritti, su chi si trova in condizioni di disagio, su chi non obbedisce agli ordini impartiti. Il DDL introduce nuovi reati, nuove aggravanti e aumenta le pene previste per i reati già esistenti; crea, insomma, nuove figure da criminalizzare.
Le preoccupazioni dei ministri Piantedosi, Crosetto e Nordio, che hanno presentato il disegno di legge, sono: terrorismo, occupazioni, accattonaggio, blocchi stradali, imbrattamenti, danneggiamento, violenza contro i pubblici ufficiali, Daspo urbano, rivolta negli istituti penitenziari e nei CPR, finanche la cannabis light, in qualunque forma, e le schede telefoniche SIM che i negozianti potranno vendere ai clienti di nazionalità non appartenente all’UE solo dopo aver chiesto una copia del permesso di soggiorno. Ma saranno questi i reali problemi che attanagliano l’Italia, i tormenti delle italiane e degli italiani? Se il ddl diventerà legge, le carceri italiane accoglieranno ancora più “ospiti”, come se non bastassero le terribili condizioni di sovraffollamento.
Non resta che opporsi fermamente a un testo di legge che vieta il dissenso, toglie diritti e tutele a coloro ai quali dovrebbero essere garantiti, aggiungendone invece ai “professionisti dei manganelli” che, impuniti, potranno dilettarsi sempre più con l’esercizio della violenza. L’appuntamento è fissato per sabato 14 dicembre a Roma: è previsto un pre-concentramento alle 13:30 in Piazzale Aldo Moro per poi confluire nel corteo che, alle 14:00, si muoverà da Piazzale del Verano.
Anna Raspa