Il professore Luigi Palopoli ha ritirato la sua candidatura a rettore: lo ha comunicato stamattina al decano dell’ateneo e successivamente alla comunità accademica attraverso Mercurio. “In democrazia contano le idee, i programmi, le visioni e i profili dei leader – ha scritto il docente in una breve nota – ma più di tutto contano i voti. Il 13 giugno l’elettorato si è polarizzato sugli altri due candidati, proff. Nicola Leone e Raffaelle Perrelli, ed è giusto, dunque, che la competizione democratica si svolga ora tra chi è riuscito a catturare in misura maggiore il consenso della comunità accademica”.
Con il passo indietro di Palopoli, il 3 luglio si prospetta una sorta di “ballottaggio” anticipato, con un quorum ancora altissimo costituito dalla maggioranza assoluta dei votanti. Leone si era attestato sui 335 voti, mentre Perrelli si era fermato a 316: se l’affluenza restasse alta come al primo turno, ad entrambi mancherebbero 80/100 voti per raggiungere il traguardo. Difficile, ma non impossibile. Anzi, qualcuno sostiene che l’accelerazione impressa dal ritiro di Palopoli, finirà per agevolare uno dei due contendenti, specie in caso di convergenza del professore verso l’uno o l’altro. Ma su questo il docente ha preferito non schierarsi. “I colleghi Leone e Perrelli – ha chiarito – mi hanno prospettano la possibilità di individuare possibili punti di convergenza in vista delle prossime tornate elettorali. Pur ringraziandoli per la loro generosità, ho deciso il ritiro unilaterale della mia candidatura nella convinzione che gli elettorati non siano “oggetti” sommabili o scomponibili, a maggior ragione quando sono così compositi e con preferenze differenziate come nel caso degli elettori che mi hanno sostenuto e cui devo riconoscenza e rispetto. La comunità tutta sceglierà, dunque, il candidato migliore a ricoprire la carica di rettore non influenzata, in questa scelta, da mie eventuali prese di posizione in favore dell’uno o dell’altro”.
Atteggiamento molto responsabile, considerato che l’elettorato di Palopoli (158 voti) è effettivamente molto variegato al suo interno. Ma il docente non ha mai fatto mistero di convergenze di vedute con il prof. Perrelli, spesso citato durante i suoi interventi. Lo stesso Perrelli, dal canto suo, non ha tardato a ringraziare Palopoli “per il contributo che ha dato alla discussione e al confronto, per il profilo istituzionale che ha mantenuto, testimoniato dalla ricerca del consenso condotta sempre sostenendo le proprie ragioni e mai denigrando gli avversari”.
r.f.c.