Donne SOCIALE

Carcere di Castrovillari, laboratorio d’arte per le detenute

Un laboratorio sociale e di arti sceniche per le donne della casa circondariale “Rosetta Sisca” di Castrovillari e per quelle dell’Auser di Rende. Questo il nuovo orizzonte dell’associazione ConimieiOcchi, collettivo di artisti e performer che da anni realizza progetti culturali in Calabria. L’obiettivo è il processo creativo, che mette la persona al centro attraverso il ricorso alla varietà espressiva. Il progetto è stato accolto con interesse dal direttore della Casa Circondariale di Castrovillari, Giuseppe Carrà, che ne ha apprezzato il carattere innovativo e le potenzialità.

La possibilità di risvegliare la creatività, che spesso è addormentata dentro di noi, per farne uno strumento di emancipazione e consapevolezza. Il lavoro parte dalle riflessione delle autrici, Maria Grazia Bisurgi, presidente dell’associazione ConimieiOcchi e facilitatrice del processo creativo, e Audrey Chesseboeuf, membro dell’associazione, anche lei impegnata nel processo di facilitazione all’interno dei progetti dell’associazione. Si parte quindi da una riflessione sulla sospensione dei rapporti umani e relazionali vissuta da chi varca i confini di un carcere. Con una particolare attenzione alla figura delle donne.

“L’obiettivo – spiegano le autrici – è quello di creare uno spazio di sperimentazione sociale e artistica, volto a sviluppare la crescita personale e la riscoperta del ‘Sé’, per le donne detenute nella casa circondariale di Castrovillari”.  Ma il progetto varcherà anche i confini del carcere e si svilupperà in un laboratorio realizzato in sinergia con l’Auser di Rende. Non un progetto di teatro in senso tradizionale, ma un “laboratorio” che si svilupperà in divenire, fino alla realizzazione di una performance finale.

Molti i partner autorevoli coinvolti, presenti alla presentazione dell’evento, che si è tenuta questa mattina alla Casa Circondariale di Castrovillari. Il Centro Woman’s Studies “Milly Villa” dell’Università della Calabria  si occuperà della validazione scientifica del lavoro, monitorandone l’impatto sul processo di crescita delle detenute.  Ed è stata la professoressa Franca Garreffa, docente dell’Unical e responsabile del polo universitario penitenziario, a spiegare il ruolo del polo di studi. Altro partner è l’associazione “Eos Arcigay Cosenza”. La sua segretaria e vicepresidente, Adele Medaglia, è anche membro dell’associazione ConimieiOcchi e progettista del lavoro. E ancora, hanno sposato il progetto anche l’Università popolare delle libere età,  Auser di Rende, che si occupa di apprendimento permanente e condivisione della conoscenza anche attraverso attività culturali varie tra le quali il teatro, e l’associazione “La casa dei diritti sociali”.

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