L’apertura ufficiale del Museo multimediale di piazza Bilotti (situato nella struttura sottostante) è prevista fra dieci giorni, con l’avvio delle attività affidata a un film ad hoc di Gianfranco Confessore che ne costituirà il primo contenuto. Ma il sindaco Mario Occhiuto ha voluto comunque inaugurarlo ieri, 3 marzo, nel giorno del silenzio elettorale. Il Museo, sospeso tra passato e futuro, tra identità territoriale e nuove tecnologie, si presenta come uno spazio immersivo, dove si entra e si parte a bordo di un’astronave (non a caso ha la forma di un loft spaziale).
“Quando ho pensato a questo luogo – ha sottolineato Occhiuto – ho pensato a un luogo della vita, un contenitore dove ad esempio potesse svolgersi la vita dei nostri giovani. Piazza Bilotti oggi è un contenitore interno ed esterno, del resto la città è fatta dalle persone e le persone sono fatte per stare insieme. È questa l’idea di città che stiamo portando avanti”. Il sindaco ha precisato che un tipo di museo come il Museo multimediale di Cosenza esiste in pochissime altre città in Europa e nel mondo, ad esempio nelle nuove costruzioni delle zone asiatiche.
Ad aprire il cartellone delle attività del Museo multimediale, fra 10 giorni, sarà dunque l’opera cinematografica del regista Gianfranco Confessore, il cui trailer è stato proiettato in anteprima anticipando così gli interventi dei relatori: “Ho presentato diverse volte i miei lavori alla Mostra del cinema di Venezia – ha detto con commozione Confessore – ma l’emozione che provo qui nella mia città è indescrivibile. Il progetto filmico che inaugura i contenuti che andranno a costituire questo Museo è un progetto unico nel Sud Italia. Tra pochissimo il film sarà pronto, e lo spettatore quando lo vedrà avrà la sensazione di trovarsi tra gli attori, immerso dentro lo schermo. Sarà possibile vivere a 360 gradi quest’avventura spaziale. I contenuti del film sono basati su un’analisi scientifico-archeologica controllata, nel senso che tutto ciò che si vedrà è certificato da importanti esperti internazionali come il direttore dell’Istituto nazionale di storia romana. L’opera cinematografica che abbiamo realizzato è frutto di un team praticamente costituito da sole maestranze locali (eccezion fatta per un collaboratore di Salerno)”. Coinvolti fra gli attori anche i bravissimi studenti del liceo classico Telesio, già avvezzi a portare in scena tragedie greche.
r.f.c.