Due dipartimenti dell’Università della Calabria si sono posizionati all’interno della graduatoria dei dipartimenti universitari di eccellenza, assegnatari in totale di 1,35 miliardi di euro in 5 anni. La graduatoria pubblicata dall’Anvur, Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario di Ricerca ha premiato il DIMES, dipartimento di ingegneria informatica, modellistica, elettronica e sistemistica, dipartimento con il punteggio più alto tra sud e isole, e il dipartimento di Farmacia, l’unico dell’area in campo medico. All’Unical arriveranno oltre 16 milioni di euro per il quinquennio 2018-2022: nello specifico, al Dimes andranno 7 milioni 400mila euro più un milione 250mila euro per i laboratori; mentre a Farmacia 6.750mila euro destinati all’assunzione di nuovo personale e 1.250mila per attrezzature.
Un ottimo risultato secondo il Rettore Crisci, che però ha commentato come desolante il quadro offerto dalla graduatoria, la quale penalizza i dipartimenti delle università del sud, assegnatari dei finanziamenti nella misura del 14% circa. Sono infatti solo 25 i dipartimenti di sud e isole all’interno della classifica, contro i 49 del centro Italia e i 106 del nord. «Una iniqua distribuzione delle risorse che penalizza, ancora una volta, il Sud» sono le parole di Crisci che, però, resta in «fiduciosa attesa della nuova azione specifica, preannunciata dalla ministra Fedeli e dal ministro De Vincenti, predisposta per favorire il reclutamento di giovani ricercatori da parte delle università meridionali».
Tra gli atenei che hanno ottenuto maggiori riconoscimenti spicca l’Alma Mater Bologna con 14 dipartimenti in classifica, ottimi risultati anche per gli atenei delle città di Milano, Roma, Padova, Torino, Trento. In breve il nord domina la classifica.
Attraverso l’ISPD, indicatore standardizzato della performance dipartimentale, criterio scelto dell’Anvur e pubblicato insieme alla lista dei 352 dipartimenti selezionati tra gli 800 candidati, è stata redatta una graduatoria, che ha premiato 180 dipartimenti, come previsto dalla Legge di Bilancio 2017 (Legge 232/2016). La formula dell’Agenzia dipende dai voti VQR, ovvero la valutazione della qualità della ricerca e dalla valutazione dei progetti dipartimentali di sviluppo, presentati dalle università. Il 70% del punteggio dipende dall’ISPD e il 30% dai progetti dei dipartimenti. Nella prima fase infatti sono stati selezionati i dipartimenti concorrenti, in base alla valutazione del VQR, nella seconda i dipartimenti hanno dovuto presentare un progetto, valutato da 5 ‘referees’ internazionali.
Il procedimento è stato oggetto di critiche. Dalla nomina dei 7 componenti della commissione, che si è occupata di valutare i dipartimenti, i quali avrebbero avuto un sospetto “largo margine”, alla discutibilità dei parametri della formula dell’Anvur, che ha prodotto risultati opinabili (come il caso del primo dipartimento di fisica, quello dell’università di Chieti-Pescara, dove però non esiste un dipartimento di fisica, ndr). Infine, il quadro restituito dalla classifica presenta una situazione scoraggiante per i dipartimenti e gli atenei del sud. Sul sito Roars, Alberto Baccini e Giuseppe De Nicolao avevano messo in luce alcune criticità del procedimento e annunciato i probabili vincitori a novembre 2016, e così come prevedevano, l’87 % dei fondi è stato assegnato nelle regioni del Centro-Nord.
I risultati ottenuti dai dipartimenti dell’Università della Calabria, aggiungono certamente una nota positiva alla vicenda, ma il dibattuto procedimento ha creato molto malcontento e lascia molti dubbi sull’effettività dei parametri e sull’efficacia della misura d’intervento, che penalizza gli atenei di un’area territoriale in cui lo stato di salute dell’università e della ricerca avanza con fatica.
Maria Pia Belmonte




