Antonio Viteritti, 24 anni, studente di Filosofia e storia, è un ragazzo determinato che non usa mezzi termini e non accetta compromessi. E’ candidato al Consiglio Nazionale degli studenti con il Fronte della Gioventù Comunista. Il gruppo, che partecipa per la prima volta alle elezioni degli studenti Unical, è costituito da giovani e giovanissimi, che credono ancora nella militanza politica e hanno sede presso la Flc-Cgil sul Ponte Bucci.
Cosa vi ha spinto a candidarvi?
Ci proponiamo come alternativa reale alle solite proposte e alle solite liste, molte delle quali legate proprio ai partiti che hanno distrutto il sistema d’istruzione e universitario in Italia. Volgiamo cambiare il sistema universitario, Fronte della Gioventù Comunista è un coordinamento nazionale, molti di noi erano già coinvolti e attivi politicamente prima di arrivare all’Università anche a scuola. Vogliamo un campus più ospitale e più sicuro, e siamo convinti che si possa realizzare attraverso la partecipazione attiva di tutti gli studenti e la collaborazione delle istituzioni, se queste sono al servizio degli studenti.
Quali novità propone il vostro programma?
Quotidianamente viviamo e subiamo le contraddizioni e le difficoltà di questo Ateneo. I giovani che hanno accesso all’università, che hanno le possibilità economiche, di sostenere spese e costi sono sempre meno. Anche quelli che se lo possono permettere si ritrovano a fare i conti con una didattica troppo rigida e con un’offerta formativa che spesso si dimostra poco competitiva nel mondo del lavoro. Ma i punti del nostro programma sono numerosi e ponderati, oltre all’offerta didattica riguardano la tassazione e il diritto allo studio, i lavoratori e i servizi del campus, gli appelli, l’edilizia universitaria, i trasporti, i servizi e le strutture dell’università, la sicurezza e la vivibilità del campus, la didattica, il diritto allo studio e l’integrazione degli studenti con disabilità e la democrazia diretta e partecipata.
A quali obiettivi date priorità?
Tutti i punti sono importanti, sicuramente consideriamo prioritaria l’accessibilità economica, infatti la nostra proposta è l’abrogazione delle tasse, che in alcune università europee è già realtà. Anche l’istituzione di 10 appelli garantiti a tutti gli studenti rientra in una visione di rivoluzione del sistema a partire dalle basi, in quanto i ritmi serrati e pochi appelli favoriscono il fenomeno dell’abbandono, sono molti i ragazzi costretti a lavorare per pagare le tasse, che poi non riescono ad avere un rendimento didattico sufficiente. Anche la situazione trasporti e viabilità è centrale, le nostre proposte interessano tanto pullman e treni, quanto le strade del campus e dintorni, puntiamo a convenzioni, abbiamo proposte che interessano i fuori sede e i pendolari, perché se il campus è isolato dal territorio è più difficile mettere in moto processi di socializzazione.
Perché uno studente dovrebbe preferire voi ad altri?
Nessuna lista affronta come noi quello che consideriamo uno dei principali problemi: l’autonomia universitaria, un sistema che incoraggia i privati. Vogliamo che l’università non risponda a logiche meramente aziendali, incastonate in una politica d’Ateneo che negli anni ha prodotto un grosso buco in bilancio. Inoltre siamo contrari ai finanziamenti alle associazioni, in quanto i criteri di assegnazione non rispettano principi democratici e agiscono a favore sempre delle solite associazioni, che lavorano solo in campagna elettorale. Vogliamo essere un’alternativa reale e la forza motrice di una rivoluzione del sistema universitario.
Maria Pia Belmonte