Unical UNIVERSITÀ Zoom

Unical, regolamento “liberticida” per gli studenti? Puzzo: “Solo polemiche strumentali”

A volte basterebbe dare un nome più semplice alle cose o semplicemente comunicarle meglio, per evitare di imbattersi in incomprensioni e polemiche. Il nuovo “Regolamento concernente la carta dei diritti e dei doveri delle studentesse e degli studenti, la deontologia studentesca e la responsabilità disciplinare” emanato all’Unical con decreto rettorale il 23 marzo scorso, ha un nome che solo a pronunciarlo mette ansia. Se a questo si aggiunge il clima frizzante da campagna elettorale che vede impegnate le liste studentesche per il rinnovo delle rappresentanze, la frittata è fatta. 

Andiamo per ordine. Il regolamento in questione, composto da 36 articoli, raccoglie in un unico strumento quelli che sono i principi e le tutele fondamentali degli studenti e delle studentesse, i doveri fondamentali e la responsabilità disciplinare. “Un adeguamento normativo” secondo Fernando Puzzo, docente di Scienze giuridiche e senatore accademico, che da anni si fa promotore di questo aggiustamento rimasto inattuato dal 2013, anno in cui è stato emanato il nuovo Statuto post-riforma Gelmini. “Il regolamento è tra i più garantisti nel panorama nazionale – precisa il docente al nostro giornale – l’unico che parla dei diritti e dei doveri sul piano nobile, e sulla responsabilità disciplinare, dove la sanzione massima prevista è di un anno, rispetto ad università che prevedono sette anni di sospensione. Inoltre il rettore ha voce in capitolo solo sulla sanzione più blanda, cioè l’ammonizione, mentre passa dalla decisione del Senato una eventuale sanzione disciplinare nei confronti dello studente, previa attività istruttoria della commissione: una procedura più che democratica”.

Ma è proprio la “responsabilità disciplinare” a preoccupare i rappresentanti degli studenti, specie sul punto che riguarda quanti, secondo il giudizio del Senato Accademico, dovessero porre in essere “atti e comportamenti che arrechino danno all’interesse e all’immagine dell’Università”. Passino i danni materiali, per i quali i responsabili potranno essere sanzionati, ma cosa sono esattamente, come si configurano, i danni “all’interesse e all’immagine”? I dubbi maggiori sono stati sollevati da Rinnovamento è Futuro e da Athena, tanto che alla fine il regolamento è stato approvato senza il loro voto negli organi collegiali.

“Il regolamento non ha avuto l’approvazione di nessuno studente né in Commissione né in CDA (dove l’hanno approvato solo i membri che siedono nell’organo su proposta del Rettore) e ha subito ben tre rinvii: uno in Commissione Didattica, uno in Commissione Normativa e, consequenzialmente uno in Senato Accademico”, ci racconta Mario Russo, senatore accademico di RèF, fra i più battaglieri sulla quetione. Russo parla di “regolamento liberticida” e chiede che “vengano rimossi il danno all’immagine e all’interesse dell’Ateneo, proponendo un’apposita commissione paritetica Studenti-Docenti per accertare la responsabilità degli studenti, poiché ad oggi, l’istruttoria verrebbe svolta da una commissione in cui gli studenti sarebbero in netta inferiorità numerica mentre l’accertamento finale della responsabilità sarebbe in capo al Senato Accademico che non sarebbe totalmente idoneo – secondo il senatore – a garantire i Diritti degli Studenti”.

“Il regolamento  è stato discusso e approvato in ogni commissione, anche dagli esponenti degli studenti, tranne pochissimi – ribatte il prof. Puzzo – e la polemica in atto è solo mera propaganda politica. La disposizione è peraltro già prevista espressamente dall’art.9 del Codice Etico dell’Università del 2013 e dall’art.15 del codice di comportamento emanato nel 2014. Eppure – osserva – in ventidue anni mai nessun studente è stato sanzionato disciplinarmente, e l’adeguamento non vuole cambiare la situazione. Le eventuali sanzioni disciplinari a studenti – conclude il docente – sono previste solo nel caso in cui vi siano danni materiali ai beni dell’Università”.

Santo Astorino

(hanno collaborato Bina Avato e Gianluca Ursino)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial