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Capodanno cinese, gli studenti dell’Unical festeggiano in casa

Il 4 febbraio in Cina si festeggia il Capodanno e quello appena cominciato è l’anno del Maiale. Nella tradizione cinese, il maiale rappresenta l’ultimo segno zodiacale, questo perché, secondo una fiaba cinese il maiale arrivò ultimo ad una gara (vinta dal topolino). Questo è inoltre l’anno del maiale d’oro – evento che avviene ogni 60 anni – in questo anno si alterano gli elementi di cui è composta la natura (metallo, acqua, fuoco, legno, terra) e il metallo si trasforma in oro, questo significa che porterà anche ricchezza. In molte grandi città come Pechino – ma anche in Italia sono previsti degli eventi, come a Milano e Napoli – le amministrazioni hanno organizzano spettacoli con l’utilizzo dei fuochi d’artificio, celebrazioni nelle piazze e diverse decorazioni. Il rosso naturalmente la fa da protagonista, perché è il colore del buon auspicio: le città si dipingono di rosso, con lanterne lungo le vie e sulle porte vengono appesi distici. In Cina la manifestazione pubblica prevede oltre alla danza del dragone, quella del leone, che è considerata una pratica in grado di scacciare ed esorcizzare i cattivi spiriti e favorire l’arrivo della fortuna.
Il momento più importante di questa festività è senz’altro la vigilia – che in questo caso è la sera del 4 febbraio – in cui le famiglie si riuniscono. É uno dei momenti più intimi e di unione per questo è definita la “cena di ritrovo”.

Anche nel Campus di Arcavacata gruppi di studenti cinesi si sono riuniti per festeggiare insieme il loro capodanno. Ieri sera in una delle residenze universitarie alcuni di loro hanno preparato l’HotPot, ovvero uno stufato di carne mista a verdure, insieme ai wonton (nelle foto inviateci dai ragazzi). Purtroppo, essendo anche sessione d’esami, non ci sono stati grandi festeggiamenti, né l’università ha pensato di ricordare l’evento. Era il 2010 quando l’ex rettore Latorre faceva i migliori auguri agli studenti cinesi in occasione del Capodanno, cosciente che la comunità cinese all’epoca fosse la più numerosa fra le comunità internazionali presenti nel Campus. In effetti la comunità cinese iscritta all’Unical negli anni si è di molto ridotta: stando agli ultimi dati disponibili, nel 2017/2018 gli studenti cinesi sono passati da 70 a 43. Molti si sono laureati, soprattutto in Farmacia, ed hanno fatto ritorno nel loro Paese.

Giadina Hope e Wanees Mousa

FaC

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