Le Associazioni Culturali Verde Binario, Museo Interattivo di Archeologia Informatica (MIAI) e FreakNet – Museo dell’Informatica Funzionante (MusIF) invitano alla presentazione del “dinosauro informatico” General Electric 120. L’evento è previsto per sabato 27 gennaio alle ore 18:00 presso i locali a pianterreno dell’edificio ex CUD, sito in Commenda di Rende in via Cavour n.6.
Quella del recupero del GE-120 è una storia di collaborazioni e caparbietà, iniziata nell’ottobre del 2016. Il GE -120 è un computer del 1969, definito eccellente dal punto di vista sistemistico e elettroni, prodotto da “General Electric Information Systems Italia” che nel 1964 aveva acquisito il laboratorio di ricerca elettronica della Olivetti e utilizzato per diversi anni all’interno dell’aereoporto di Zurigo. Durante attività di recupero oggetti nel Nord Italia, la squadra viene informata dal gruppo ESOCOP (European SOciety for COmputer Preservation), dell’esistenza di questa pietra miliare dell’informatica e della disponibilità da parte del proprietario a donarla al museo.
La casa di Markus Zehnder, il proprietario, si trova nella Svizzera tedesca. Il computer è pesante e ingombrante. La “brigata recupero GE-120” si mobilita per cercare supporto. La collaborazione dei sostenitori è fondamentale e, grazie anche a un crowdfunding e al supporto di organizzazioni che hanno creduto in questo progetto, il gruppo riesce a trovare le risorse per il trasporto del GE-120 e approfitta del viaggio per recuperare altro materiale sempre in Nord Italia.
In attesa dell’istituzione di un Polo Museale Universitario, su proposta del Rettore dell’Università della Calabria approvata dal CdA a giugno 2016, dopo che l’Università aveva manifestato la volontà di mettere a disposizione una nuova sede espositiva per unire le collezioni dei musei MIAI e MusIF, le collezioni sono ospitate negli stabili dell’ex-CUD, complesso, costruito negli anni ’80 per ospitare la sede operativa del CUD “Consorzio Università a Distanza” e abbandonato in seguito al fallimento del progetto e del consorzio. Però nella sala del Cud concessa alle associazioni ad esclusivo uso di magazzino, e già piena di oggetti a amateriali raccolti nel tempo, non c’è spazio. In compenso la sala mensa sembra perfetta per ospitare il dinosauro, e dopo essere stata ripulita delle tonnellate di materiale cartaceo didattico, diventa la sala d’esposizione del grande computer.
Le associazioni ringraziano i sostenitori e i gruppi che hanno collaborato al recupero, e invitano alla presentazione per condividere il risultato raggiunto.
m.p.b.