Donne MONDO

Donne migranti vittime di violenza, presentato il progetto della Rete D.i.Re.

Una rete territoriale per supportare le donne migranti richiedenti asilo e rifugiate che hanno subito violenza. “Leaving Violence, Living Safe” è il progetto promosso da D.i.Re, Donne in rete contro la violenza e UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Condiviso da otto centri in tutta Italia – fra i quali il Centro antiviolenza Roberta Lanzino di Cosenza – il progetto è stato presentato nel Salone degli Specchi del Palazzo della Provincia di Cosenza, in un incontro con Cristiana Scoppa dell’Ufficio comunicazione D.i.Re, Valentina Gigliotti membro Unhcr della Commissione Territoriale di Crotone, Nardos Neamin Esperta Unhcr di SGBV (Sexual and Gender-Based Violence), Chiara Gravina delegata del centro antiviolenza Roberta Lanzino, Yvette Samnick mediatrice culturale e Alessandra Menniti, operatrice referente del progetto per il Centro Lanzino.
Il progetto prevede l’inserimento attivo delle mediatrici culturali all’interno dei centri antiviolenza, in quanto figure centrali nell’instaurazione della fiducia tra donne e operatrici nell’intero percorso di accoglienza nei centri. Le operatrici e le mediatrici culturali coinvolte nel progetto hanno partecipato ad una formazione specifica sotto la guida delle esperte Unhcr e D.i.Re, su temi come il coinvolgimento delle strutture del territorio che accolgono le richiedenti asilo e rifugiate, le forme di violenza specifiche del contesto migratorio, l’intercettazione dei bisogni specifici di queste donne.
“Garantire alle donne l’accesso ai servizi loro dedicati e presenti attivamente sul territorio – ha spiegato nel suo intervento la referente del progetto – è imprescindibile alla collaborazione e alla cooperazione, nella costruzione di una rete e nel rafforzamento dei canali già esistenti con le istituzioni e le strutture territoriali preposte e/o coinvolte nell’assistenza delle persone richiedenti asilo”.
Ad esempio, i centri antiviolenza si propongono come figure di supporto a donne richiedenti asilo vittime di violenza durante la loro preparazione all’intervista in Commissione Territoriale in quanto rappresentano ambienti protetti e sicuri per creare una relazione di fiducia in cui far emergere la storia della donna, la quale potrebbe temere danni alla reputazione nella comunità di origine o di riferimento nel contesto migratorio o non riconoscere la violenza subita perché comune a tutti i percorsi di vita delle altre donne della comunità.
E’ necessaria pertanto una mappatura delle strutture d’accoglienza presenti sul territorio, al fine di poter usufruire di un numero rilevante di dati e consentirne una maggior reperibilità e chiarezza nonché per aumentare le possibilità d’accesso al contatto con le donne migranti, rifugiate e richiedenti asilo.
Grazie a questi dati sarà redatto un testo sotto forma di linee guida che verranno inviate a tutti gli 80 centri antiviolenza della rete D.i.Re., nonché agli organismi di coordinamento regionali che si occupano di violenza sessuale e di genere. Saranno inoltre resi disponibili, per il download gratuito sul sito web della rete, i temi affrontati, che spaziano dal coinvolgimento delle strutture del territorio alla costruzione di un rapporto di fiducia, consenso e riservatezza con le donne; a come affrontare le forme di violenza specifiche del contesto migratorio superando pregiudizi e stereotipi, e intercettando i bisogni specifici delle donne richiedenti asilo e rifugiate; fino al lavoro con le mediatrici culturali sia nei colloqui con le donne che nelle sinergie con l’equipe del centro antiviolenza.

Wanees Mousa

FaC

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