Il movimento pacifista si mobilita contro la guerra in Ucraina. Sabato 26 febbraio scende in piazza a Roma la Rete della Pace (che riunisce tra le tante realtà e associazioni, le Acli, Agesci, l’Arci, Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, Rete degli studenti medi, Fiom Cgil, Legambiente, Link Coordinamento Universitario, Emergency, Cgil, Anpi) e nello stesso giorno sono previste numerose mobilitazioni diffuse su tutto il territorio nazionale.
In Calabria si terranno sit-in a Cosenza, Catanzaro, Gioia Tauro. Contro la guerra senza se e senza ma, perché le armi non risolvono i problemi, bensì li creano: il convincimento alla base dell’ondata di indignazione che spinge a mobilitarsi è unanime.
“Siamo contrari a tutte le guerre e siamo convinti che il movimento pacifista debba ritornare ad essere presente e visibile”. L’appuntamento lanciato da associazioni, sindacati e movimenti cosentini è per le ore 17 in piazza Kennedy, ed è esteso a tutta la cittadinanza. “Tutti i popoli – si legge nell’appello firmato da decine e decine di sigle, compreso il Centro di Women’s Studies dell’Università della Calabria – devono essere messi nelle condizioni di vivere insieme nella sicurezza e in pace, impegnati a preservare durevolmente l’umanità, liberi di scegliere i propri destini e di determinare le proprie forme di governo. La timidezza delle Nazioni Unite e l’incapacità dell’Ue, che non riesce a parlare attraverso una voce sola, di svolgere il ruolo di mediatore affidabile e autorevole, trattandosi di una crisi alle porte dell’Europa, sono segnali preoccupanti. Occorre un intervento deciso delle istituzioni europee affinché si definisca un quadro negoziale che consenta di giungere a un’intesa globale sulla sicurezza in Europa, ribadendo il principio dell’inviolabilità delle frontiere”.