Un presidio psicologico in ogni scuola e in ogni università: è quanto chiedono UDU Unione Degli Universitari e Rete degli Studenti medi, dopo l’impennata di casi registrati in seguito alla pandemia. Sulla base di un questionario somministrato lo scorso anno in tutto il Paese da UDU, SPI CGIL e IRES, che ha ottenuto oltre 30mila risposte, sono emersi risultati allarmanti. Il 28% del campione ha segnalato disturbi alimentari, mentre il 14,5% ha avuto esperienze di autolesionismo. Il sentimento più diffuso durante il periodo pandemico è stata la noia per il 76% dei rispondenti, l’ansia nel 59% e il senso di solitudine nel 57%.
Nei giorni scorsi le organizzazioni degli studenti hanno presentato una vera e propria proposta di legge presso la sala stampa della Camera dei Deputati, dopo che – come dichiarato da Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’UDU – i risultati del questionario sono stati ignorati dalla politica, che è rimasta pressocché indifferente alle esigenze di un’intera generazione: la quasi totalità del campione intercettato aveva dichiarato di considerare utile un supporto psicologico nella propria scuola o università. Addirittura, uno studente su tre vorrebbe usufruirne.
Il problema fondamentale dei servizi di counseling è rappresentato dai finanziamenti, che potrebbero arrivare con l’approvazione di una legge ad hoc. La proposta è appoggiata da diversi parlamentari, tra cui alcuni iscritti al gruppo interparlamentare per la tutela e la promozione della salute mentale: per il Partito Democratico Nicola Zingaretti, Susanna Camusso, Beatrice Lorenzin e Rachele Scarpa; per Alleanza Verdi-Sinistra Italiana Elisabetta Piccolotti e Eleonora Evi, per il Movimento 5 Stelle Elisa Pirro, Carmen Di Lauro, Valentina Barzotti e Antonio Caso. L’attuale governo però sta dimostrando scarsa sensibilità verso il tema, con l’unica eccezione della ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che ha dichiarato di volersi impegnare.
Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi, durante il dibattito in sala stampa ha giustamente sottolineato che “quella del benessere psicologico è un’emergenza sulla quale non si può più temporeggiare e che ha bisogno di risposte tempestive”.
m.r.